PARMA – Uno dei due neonati sepolti da Chiara Petrolini nel giardino di casa a Traversetolo, in provincia di Parma, avrà un nome. Il piccolo, infatti, è nato vivo il 7 agosto scorso e potrà essere registrato presso il comune in cui si è verificata la tragedia. Per quanto riguarda l’altro feto, nato il 12 maggio dello scorso anno, la situazione appare più complessa, visto che servirà l’autopsia per stabilire se sia effettivamente nato in vita o meno. Un accertamento che potrebbe aggravare la posizione della madre, indagata per omicidio volontario e soppressione di cadavere, in attesa dell’interrogatorio di garanzia di giovedì prossimo.
La procura chiederà al Tribunale civile di registrare il piccolo
Il procuratore capo Alfonso D’Avino ha affermato che l’autopsia sul corpo del secondogenito “ha stabilito che è nato vivo e ha eseguito atti respiratori validi”, morendo poco dopo per dissanguamento a causa del taglio del cordone ombelicale. La stessa procura farà ora richiesta al Tribunale civile per completare la dichiarazione di nascita e di decesso. Una volta terminato l’iter, il piccolo potrà avere un funerale e una sepoltura.
Parla il padre: «Sono frastornato, non so più chi era Chiara»
Resta da capire chi sceglierà il nome, ma in caso di mancato accordo tra i parenti, il compito spetterebbe alla stessa procura parmense. Tuttavia, il padre dei piccoli, inconsapevole delle due gravidanze di Chiara Petrolini, ha dichiarato alla Gazzetta di Parma che appena le procedure lo permetteranno vorrebbe “riconoscere i bambini, dargli un nome e organizzare una cerimonia”. “Sono completamente frastornato – ha aggiunto – non ho ancora realizzato cosa sia successo e soprattutto non so più chi ho conosciuto, chi era Chiara, mi sembra di essere finito in un film terribile”.