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HomeCronaca Un’azienda su 5 hackerata per produrre bitcoin

Un'azienda su cinque
è stata hackerata
per produrre bitcoin

A rivelarlo un report di Check Point

Il fenomeno prende il nome di "mining"

di Antonio Scali13 Febbraio 2018
13 Febbraio 2018

epa06407078 A Bitcoin is pictured in Duesseldorf, Germany, 27 December 2017. Wild swings in the price of bitcoin took a pause, after it temporarily dropped to 10,800 US dollar. The cryptocurrency's value plummeted by nearly a third last week, and was dealt another potential blow when the Israeli Securities Agency said it would bar companies trading in bitcoin from operating on the Tel Aviv stock exchange and investigate how to regulate the digital currency because of concerns about volatile prices. EPA/SASCHA STEINBACH

Il fenomeno si chiama “mining” e coinvolge un’azienda su cinque. Tradotto, si tratta della produzione abusiva di criptomonete, i cosiddetti bitcoin, da parte di hacker che sfruttano la potenza di calcolo di una rete di computer. Il tutto all’insaputa delle vittime. Secondo il rapporto della società di sicurezza Check Point Software Technologies, a essere colpita da questo virus è un’azienda su cinque.

Secondo uno dei ricercatori, Scott Helme, finora sono stati interessati dal fenomeno  4mila siti. “La seconda metà del 2017 ha visto i criptomoiner prendere d’assalto il mondo”, è l’allarme lanciato da Maya Horowitz, manager di Check Point. Pochi giorni fa, ad esempio, un gruppo di scienziati russi è stato fermato perché usava il proprio super computer del laboratorio nucleare per produrre bitcoin.

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