ROMA – Treccani compie 100 anni e con la saggezza della maturità si impegna per superare le discriminazioni. Nella voce “disabilità” della nuova Appendice XI dell’Enciclopedia Italiana, curata da Elena Vivaldi, l’istituto invita a superare le espressioni lessicali discriminatorie, come il termine “minorato”. Vocabolo ancora presente nella Costituzione, nello specifico nell’art. 38 dove si legge: “gli inabili ed i minorati hanno diritto all’educazione e all’avviamento professionale”. Per lo storico istituto il linguaggio dell’articolo “va considerato coerente con la mentalità dell’epoca in cui la Costituzione fu scritta, ma non più conforme, oggi, allo spirito e alle finalità proprie della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità”.
La lingua come strumento per l’uguaglianza
La Treccani vede nel linguaggio e nel suo utilizzo uno degli strumenti per l’eguaglianza sostanziale. Esso infatti contribuisce a eliminare le situazioni di svantaggio che non assicurano alle persone con disabilità pari opportunità, a partire dal mondo del lavoro.
La riflessione sulla contemporaneità
La undicesima appendice è stata pubblicata in occasione del centenario della Treccani. La direzione scientifica è affidata al presidente dell’Istituto Carlo Ossola e al direttore generale Massimo Bray. Essa rappresenta una riflessione e una presa di posizione della Treccani sulla contemporaneità.
Un’edizione che celebra la storia
I due volumi dell’Appendice sono arricchiti da un terzo dal titolo “1925-2025. La nostra storia”, suddiviso in tre sezioni. La prima contiene, tra gli altri, due fondamentali documenti, ossia la Prefazione alla Enciclopedia Italiana, scritta da Giovanni Gentile e la Prefazione alla Appendice Seconda, firmata da Gaetano De Sanctis. Nella seconda sono raccolte le oltre 3000 biografie di tutti gli autori della Grande Enciclopedia. Mente la terza sezione presenta tutte le opere dell’Istituto.