La notte dei Pulitzer si tinge di verde. Gli ambiti premi sono stati assegnati nella notte di lunedì 15 aprile. Nella sezione “National Reporting”, hanno vinto il premio tre giornalisti di Inside Climate News, un sito no profit basato sulla denuncia ambientale.
I tre giornalisti che hanno realizzato il documentario, Lisa Song, Elizabeth McGowan e David Hasemyer, sono stati premiati per aver rivelato le fragili regolamentazioni americane sulla sicurezza ambientale degli oleodott, battendo i colleghi del Bonston Globe e del Washington Post.
Icn è un sito senza fini di lucro, che vive grazie alle donazioni e l’obiettivo non è quello di guadagnare ma di informare. Infatti tutto viene pubblicato gratuitamente sul sito e gli introiti servono a pagare gli stipendi dei giornalisti e le spese. Argomento principale è l’ambiente, l’energia e il clima che hanno poca risonanza sulle pagine dei quotidiani americani maggiori, che negli ultimi anni hanno chiuso le sezioni dedicate, come ad esempio il New York Times. L’idea di un sito giornalistico basato sui problemi della terra, è stata dell’attuale direttore, David Sassoon, ex consulente del Rockefeller Brother Group Fund, società filantropica che si occupava, fra i vari temi anche di ambiente. Inizialmente InsideClimate era una raccolta di link sul tema scritti e commentati dallo stesso Sassoon su un blog, piano piano, è diventato un sito d’informazione riconosciuto. ICN tira avanti con un budget di circa 550 mila dollari all’anno, un’anomalia nel panorama, essendo questi soldi finanziati da gruppi no-profit e fondazioni sempre in ambito climatico, che di solito preferiscono sovvenzionare attività a sostegno delle loro cause, invece che un giornale di denuncia. L’inchiesta, cominciata con uno studio di sette mesi su una grossa fuoriuscita di bitumi provenienti dal Canada, che avevano inquinato il fiume Michigan, si è poi estesa alle politiche nazionali di sicurezza nel settore degli oleodotti. La premiazione di questi tre reporter dell’ambiente è un segnale d’incoraggiamento a un nuovo tipo di giornalismo.
Francesca Ascoli