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Un otto marzo di lotta
oggi la festa delle donne
tra scioperi e cortei

Le donne si fermano contro la violenza

ma nelle zone terremotate si lavora

di Valerio Toma08 Marzo 2017
08 Marzo 2017

“Se le nostre vite non valgono, noi scioperiamo”. È questo il messaggio che arriva dalle piazze d’Italia e del mondo. Oggi è l’8 marzo: non un giorno qualsiasi, non la stessa giornata delle donne. Sono finiti i tempi delle mimose e dei spogliarelli goliardici. La spensieratezza delle donne ha lasciato spazio alla consapevolezza di lottare contro ogni forma di violenza. Non solo quella fisica, che condanna l’universo maschile, ma anche quella vissuta ogni giorno: a lavoro, nelle scuole e nei luoghi pubblici.

L’iniziativa. Nasce da questa idea la giornata internazionale delle donne, ribattezzata dal gioco di parole “Lotto marzo”. L’iniziativa è tutta italiana, promossa dall’associazione “Non una di meno”, che già il 4 e il 5 febbraio scorso avevano programmato 8 punti per redigere il Piano nazionale antiviolenza. E così oggi le donne scioperano realmente o simbolicamente. Il fucsia e il nero – sono questi i colori scelti per la protesta – riempiono le piazze, i flash mob, le assemblee e i cortei in numerose città. Anche il web dice la sua: #8marzo, #Lottomarzo e #Womensday sono i cinguettii di battaglia su Twitter. Il fenomeno si è così allargato oltre i confini nazionali, fino a coinvolgere 40 paesi in tutto il mondo.

Tra scioperi e disagi. L’iniziativa ha coinvolto anche i sindacati: tra questi Slai Cobas, Sial Cobas, Usi-Ait, Usb, Sgb, Flc. La Cgil ha pubblicato invece un comunicato sul suo sito: “L’8 marzo parteciperemo a tutte le iniziative che si svolgeranno nei territori, insieme ai tanti soggetti che si mobilitano e, dove possibile, saremo promotrici di iniziative – dalle assemblee alle manifestazioni, fino allo sciopero – che siamo pronte a proclamare in ogni luogo di lavoro in cui se ne verifichino le condizioni e il consenso delle delegate e delle lavoratrici ad attuarlo”. Lo sciopero femminile coincide oggi con lo sciopero dei mezzi. E non tutti sembrano d’accordo. «Abbraccio tutte le lotte per combattere la violenza di genere e acquisire i nostri sacrosanti diritti, ma rifiuto e contesto pure i disagi gratuiti ai cittadini. Tra l’altro, il principale disagio sarà per le donne con lavori precari che lo sciopero non potranno permetterselo e magari restano pure a piedi», ha dichiarato la blogger Selvaggia Lucarelli.

Niente sciopero per i terremotati. C’è chi con le braccia conserte a protestare non potrà permetterselo. Le quasi 8 mila aziende agricole e stalle guidate dalle donne e situate nelle zone terremotate continueranno a lavorare. Lo ha reso noto un comunicato della Coldiretti. «Sono le preoccupazioni ad assillarci – spiega un’allevatrice- Altro che festeggiamenti o scioperi. Tutto è fermo e non abbiamo avuto alcuna prenotazione per l’8 marzo. Continueremo le attività di sempre».

L’intervento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella  https://www.lumsanews.it/mattarella-esalta-le-donne-condanna-femminicidio-unemergenza-sociale/

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