“Non ci sono limiti all’impegno della Bce per l’Euro”. Sembra fare marcia indietro la presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde rispetto alle dichiarazioni di appena una settimana fa in cui annunciava che “non è compito della Bce ridurre gli spread”. Dopo una lunga conference call notturna con gli altri vertici europei, la banca centrale della Ue vara una misura contro il crollo delle Borse e la fiammata degli spread che rischiava di rimettere in discussione le fondamenta dell’Eurozona: un nuovo quantitative easing, 750 miliardi di euro di titoli da acquistare per sconfiggere l’emergenza economica innescata dal Coronavirus.
“Tempi straordinari richiedono azioni straordinarie”, ha spiegato Lagarde, ricordando il “whatever it takes” del suo predecessore Mario Draghi. Il provvedimento, che prende il nome di “Pandemic Emergency Purchase Programme” (“PEPP”) prevede l’acquisto di titoli pubblici e privati, inclusi i titoli greci e quelli che la Banca centrale americana ha definito “commercial paper”, come ad esempio le cambiali e i prestiti a breve che tengono in vita molte aziende e che l’effetto devastante del Coronavirus sta mandando in tilt.
A costringere la Bce ad agire è stata la fiammata dello spread italiano, arrivato sopra i 320 punti base, che si aggiunge alle previsioni per il Pil del nostro Paese, in calo tra il -6 e il -10% nel 2020. Una decisione arrivata con il parere favorevole anche di Germania e Francia, che tramite il ministro delle Finanze Bruno Le Maire che aveva chiesto un intervento “veloce e massiccio”. Questo perché – accanto allo spread italiano – si sono allargati negli ultimi giorni anche i differenziali di paesi come Francia e Olanda, considerati più stabili.
Una mossa che di fatto tranquillizza – per adesso – i governi, che ancora non hanno trovato un accordo su come usare il soldi del fondo di salvataggio europeo (il “Mes”). Resta da vedere l’accoglienza dei mercati, ma il precedente della Federal Reserve non lascia ben sperare: la Banca centrale americana, dopo aver preso un provvedimento simile, nella giornata di ieri si è vista rispondere con un tonfo di Wall Street di oltre il 6%.