Sì a un fondo nazionale per salvaguardare le imprese culturali, in crisi per l’emergenza Coronavirus. L’appello avanzato negli scorsi giorni da Pierluigi Battista, giornalista del Corriere della Sera, che ha suggerito l’ipotesi di creare un fondo a sostegno della cultura, è stato accolta favorevolmente da diverse associazioni.
Federculture rilancia la proposta di Battista, che “ha il pregio di rimettere al centro una esigenza che è rimasta finora ai margini dell’attenzione”. A dirlo sono Andrea Cancellato e Umberto Croppi, rispettivamente presidente e direttore di Federculture, chiedendo il sostegno “di tutte le altre associazioni, delle aziende, degli operatori e di chiunque sia consapevole che è sulla cultura che si deve investire per creare le basi della ricostruzione dopo la catastrofe”.
Sostegno anche da Andrea Carandini, presidente del Fondo Ambiente Italiano (FAI), che avanza l’idea di estendere alle imprese del terzo settore le agevolazioni previste dai decreti governativi per le aziende italiane e di distribuire subito le quote del Cinque per mille decise nel 2018, anticipando possibilmente a quest’anno anche quelle del 2019. Carandini sottolinea che “il mondo della cultura è già oggi tremendamente in affanno”, e considera “opportuno il richiamo di Battista a sostenerla al più presto, prima che sprofondi”.
Per Carlo Fuortes, sovrintendente del Teatro dell’Opera di Roma, un’idea potrebbe essere la creazione di un Bond specifico per l’arte e la cultura. In questo modo ci sarebbe “una possibilità per ciascuno di noi di contribuire alla sopravvivenza del mondo culturale”, garantendo per il futuro “quella ricchezza e diversità artistica che l’epidemia in corso rischia di cancellare”.