Ancora un caso di lite stradale nella capitale. La follia si è scatenata tra le zone del Gianicolo e di Trastevere, nel centro di Roma, alle 2 del mattino. Un giovane di 33 anni, Claudio Macrò, si era fermato con la sua auto alla Via Garibaldi, accompagnato dal fratello al termine di una serata passata in un locale.
L’ “errore” fatale, però, è stato di averlo fatto con l’autoradio accesa, e per di più tenendo il volume alto. Su quel tratto di strada (nei pressi della Chiesa di San Pietro in Montorio) era presente la roulotte di un immigrato irregolare di nazionalità indiana, tale White Clifford Joseph, di 57 anni. Non riuscendo a dormire a causa della musica, l’uomo è uscito dalla sua abitazione ed è iniziata una furibonda lite con il ragazzo, terminata tragicamente con un cacciavite di 30 centimetri infilzato nel petto di Macrò, che gli ha perforato un polmone. Nonostante i soccorsi tempestivi del fratello, che lo ha condotto all’ospedale Fatebenefratelli, la vittima è deceduta poco dopo. L’indiano è stato arrestato dai carabinieri della Compagnia Trastevere ed è attualmente detenuto nel carcere di Regina Coeli.
La lite “da strada” e per futili motivi non è purtroppo una novità. Un caso molto simile è avvenuto appena 3 giorni fa (il giorno di San Valentino, nel quartiere di Nuovo Salario) quando un uomo armato di coltello ha minacciato altre due persone per poi essere fermato da un agente di polizia. Quello relativamente meno recente si riscontra nella tragedia accorsa nella zona di San Basilio il 12 giugno scorso: in quell’occasione due automobilisti di 31 e 18 anni si scontrarono con effetti drammatici: la morte dell’uomo e il ferimento del ragazzo.