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Ultrà, gli atti dell'inchiesta
saranno acquisiti
dalla commissione Antimafia

Sotto osservazione i rapporti con i club

Risolto il cold case del 1992

di Giulia Mutti03 Ottobre 2024
03 Ottobre 2024

Cinque ultras dei 'Drughi giovinezza' saranno sanzionati per aver srotolato, per pochi minuti, uno striscione con il simbolo del gruppo allo stadio Rigamonti durante la partita Brescia-Juventus, 26 settembre 2019. ANSA/US QUESTURA DI TORINO +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

MILANO – C’è una svolta nell’inchiesta che riguarda presunti affari illeciti e violenze tra gli ultrà di Inter e Milan e che, lunedì 30 settembre, ha portato all’arresto di 19 persone tra gli esponenti di curva Nord e Sud. Anche la commissione parlamentare Antimafia, infatti, acquisirà gli atti dell’inchiesta. La richiesta è già stata avanzata e nei prossimi giorni saranno valutate anche eventuali audizioni in merito.

La vicenda

Nell’ambito dell’inchiesta denominata “Doppia curva”, condotta dalla direzione distrettuale antimafia, diretta dal procuratore di Milano, Marcello Viola e dall’aggiunto procuratore, Alessandra Dolci, con i pm Sara Ombra e Paolo Storari, sono stati coinvolti i direttivi delle curve delle squadre di Inter e Milan che avevano creato un sistema di spartizione dei guadagni illeciti di biglietti e non solo. Tra gli indagati Marco Ferdico, nel direttivo della curva interista e legatissimo ad Antonio Bellocco, erede dell’omonimo clan ‘ndranghetista, ucciso a coltellate il 4 settembre da Andrea Beretta, anch’esso sotto inchiesta. Per la curva del Toro sono indagati Francesco Lucci, Luca Lucci e i suoi sodali Riccardo Bonissi e Luciano Romano. Sotto indagine anche Christian Rosiello, bodyguard di Fedez, Islam Hagag amico del rapper, Fabiano Capuzzo e Alessandro Sticco. Le ipotesi di accusa sono associazione per delinquere – per gli interisti anche di stampo mafioso – violenza ed estorsione ai danni dei titolari dei bar attigui a San Siro.

Le indagini

Durante gli interrogatori, gli ultrà hanno adottato la linea del silenzio ma sono ancora molti i punti da chiarire sui rapporti intrattenuti tra squadre e tifosi. La Procura ha aperto nei confronti del club rossonero e interista “un procedimento di prevenzione” per accertarne l’estraneità ai fatti e ha indicato due consulenti: Luigi Saporito per l’Inter e Pier Antonio Capitini per il Milan. I pm affermano, infatti, che l’Inter abbia “ceduto” alle pressioni degli ultrà con “atteggiamenti tra agevolazione colposa e sudditanza”. In questa fase, i vertici delle società dovranno dimostrare il superamento dei legami con le tifoserie malavitose. “Noi siamo parte lesa, non abbiamo nulla da temere – ha detto il presidente dell’Inter, Giuseppe Marotta – . Abbiamo  garantito la massima collaborazione alla magistratura”.

Le novità

L’inchiesta ha risolto anche un cold case del 1992. La Guardia di Finanza ha notificato il 2 settembre una misura di custodia cautelare in carcere a Giuseppe Caminiti, già in carcere da lunedì 30 settembre anche per l’omicidio, finora rimasto irrisolto, di Fausto Borgioli, luogotentente di Francis Turatello, protagonista della mala milanese degli anni ’70. A incastrare Caminiti sono state alcune intercettazioni risalenti al 2020 a cui si faceva riferimento all’evento del lontano 1992.


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