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HomeEsteri Orbàn dice no agli aiuti all’Ucraina
Bloccati dall’Ungheria 50 miliardi

Veto di Orbàn sui fondi
all'Ucraina, bloccati 50 mld
Nuovo vertice nel 2024

"Ue sblocchi i fondi per l'Ungheria

o niente aiuti a Kiev"

di Alessandro Raeli15 Dicembre 2023
15 Dicembre 2023

Il premier ungherese Orban al Consiglio europeo | Foto Ansa

BRUXELLES – Al via a Bruxelles la seconda giornata del Consiglio europeo. Prima dell’inizio del summit la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto un bilaterale con la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, all’Europa Building. Nella giornata di giovedì 14 dicembre è arrivata l’apertura ai negoziati di adesione dell’Ucraina all’Ue. Ma dopo la decisione il presidente ungherese Viktor Orban ha posto il veto a ulteriori aiuti a Kiev.

Il veto dell’Ungheria sui fondi all’Ucraina

Con la sua decisione il primo ministro ungherese ha dunque bloccato 50 miliardi di euro di aiuti per l’Ucraina. Orbàn, che vede nella modifica del bilancio una grande opportunità per il suo Paese, chiede a Bruxelles i fondi europei destinati all’Ungheria e bloccati a causa delle violazioni dello Stato di diritto. Solamente dopo tale decisione darà probabilmente il via libera al pacchetto di sussidi all’Ucraina. “In questo vertice abbiamo fatto dei grandi passi nella giusta direzione” ha affermato il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. “Abbiamo colto tutti di sorpresa perché siamo stati capaci in tempi record di prendere decisioni molto potenti sull’allargamento, specialmente sull’Ucraina”. Mosca appoggia invece la decisione ungherese, con il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov che ha sottolineato che “l’Ungheria è un paese sufficientemente indipendente per difendere i suoi interessi”.

Vertice Ue straordinario a inizio 2024

Discorsi rimandati dunque all’inizio del 2024, quando sarà previsto un vertice Ue straordinario dove verranno chiusi i negoziati sulla revisione del bilancio 2021-27. Fonti interne all’Unione europea fanno sapere che il pacchetto di aiuti andrà comunque avanti, con o senza l’Ungheria e all’interno o meno del bilancio finanziario pluriennale. A dividere l’Europa, però, non è solo l’Ungheria e il sostegno a Kiev. Pesano, in particolare, le divergenze di vedute sulla guerra in Medio Oriente e sulla migrazione, con alcuni Paesi che chiedono più fondi per gestire i flussi. Probabile dunque che quest’ultimo tema sarà al centro del nuovo vertice. Nelle previsioni dei vertici europei sarà invece più breve il dibattito sulla sicurezza e sull’agenda strategica.

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