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HomeEconomia Ue: piano demografico su quattro pilastri per aumentare competitività

Ue vara un piano demografico
basato su quattro pilastri
per aumentare competitività

Focus su famiglia, giovani, anziani

e migranti. Primi effetti tra 25 anni

di Beatrice Subissi11 Ottobre 2023
11 Ottobre 2023
Ue vara piano demografico

Famiglia durante una passeggiata | Pixabay

BRUXELLES –  L’Unione europea ha varato un piano demografico “cruciale per la competitività”. A dichiararlo all’agenzia di stampa ANSA è la vice presidente della Commissione europea con delega alla Democrazia e alla Demografia Dubravka Suica. Il piano si basa su quattro pilastri: famiglia, giovani, anziani e migranti. “L’Europa necessita di una forza lavoro adeguata per essere competitiva”, spiega Suica. L’obiettivo del piano, infatti, è quello di rendere l’Europa più pronta alle sfide globali che la attendono. Il toolbox, la cosiddetta cassetta degli attrezzi, “è un primo passo di un percorso che potrebbe vedere anche misure legislative”, sottolinea la vice presidente della Commissione.

Soffermandosi sulle quattro priorità del piano, Dubravka Suica, spiega che il pilastro della famiglia è basato sulle politiche sociali a tutela di chi vuole fare figli. Quello dei giovani “punta a preparare meglio i giovani europei alla sfida del digitale e del green”. Sul capitolo anziani, Bruxelles porta avanti un lavoro semantico: non si parlerà più di anzianità ma di “longevity – ready”. Lo scopo è quello di non sottovalutare il ruolo delle persone anziane all’interno del settore produttivo poiché rappresentano per noi un “brain gain”, espressione che Suica usa nel suo discorso per spiegare un concetto che, nelle strategie economiche più recenti, viene utilizzato come antitesi al “brain drain”, ovvero alla fuga di cervelli. Le persone anziane, per definizione, hanno maggior esperienza e per questo motivo rappresentano una riserva che può rivelarsi fondamentale nei settori in cui mancano persone con un’adeguata preparazione. Nel breve periodo, inoltre, occorre fare ricorso ai migranti legali attraverso accordi con i Paesi terzi e con l’obiettivo di agevolare l’arrivo di giovani preparati.

La vice commissaria afferma che il piano per il rilancio demografico europeo potrebbe avere effetti tra 25 anni e non rappresenta “qualcosa che è stato commissionato dall’alto ma è un’esigenza chiara anche ai cittadini”. “Secondo l’ultimo Eurobarometro, per il 70% degli europei abbiamo un serio rischio demografico”, sottolinea la vice presidente dell’esecutivo europeo.

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