Lo scontro tra il Regno Unito e l’Unione Europea si fa sentire non solo per il tema della Brexit. Con i negoziati per la fuoriuscita della Gran Bretagna che procedono a rilento ci si trova a fronteggiare un altro tema, quello delle norme sulla libera circolazione dei cittadini. Londra, secondo la Commissione europea, non ha rispettato le regole comunitarie, motivo per cui Bruxelles ha deciso di avviare nei suoi confronti una procedura d’infrazione.
L’organo comunitario ha comunicato la propria decisione in una nota, dove la Gran Bretagna viene ammonita sul suo comportamento: “La legislazione nazionale del Regno Unito limita il bacino dei beneficiari della normativa Ue sulla libera circolazione”. Non solo, secondo la Commissione “la stessa legislazione limita ai cittadini europei e ai loro familiari la possibilità di impugnare le decisioni che limitano il diritto di circolazione”.
Le carenze riscontrate dalla Commissione si sono tradotte in una procedura d’infrazione. Adesso la palla passa al Regno Unito, che ora ha quattro mesi di tempo per adottare le misure volte a rimuovere le falle citate dalla Commissione. Al termine di questo tempo, qualora non ci fosse un adeguamento, l’organo comunitario potrà inviare un parere motivato alle autorità londinesi.
Nel dibattito si inserisce un editoriale del Financial Times, secondo il quale anche la Germania dovrebbe finire nel mirino della Commissione europea. Tutto per colpa di una sentenza della Corte costituzionale tedesca, dove veniva messa in dubbio la legittimità dell’acquisto di titoli di Stato da parte della Banca centrale europea. Il rischio, secondo il quotidiano, potrebbe essere l’incoraggiamento tedesco ad altri Paesi a sfidare la Corte Ue, tra i quali la Polonia. Per questo motivo il Ft ha suggerito di avviare una procedura anche contro Varsavia.