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Udine, professoressa dona
scritti giovanili inediti
di Pier Paolo Pasolini

Le zie dell'autore li regalarono nel '75

Sindaco Honsell: "È un momento storico"

di Valerio Del Conte04 Ottobre 2017
04 Ottobre 2017

Dattiloscritti inediti e manoscritti, sia in versi che in prosa, in lingua italiana e friulana. E ancora, disegni, schizzi, fotografie, lettere e raccolte di testi e componimenti vari. Questo è tutto il materiale di “assoluto valore culturale”, risalente al 1941, donato dalla professoressa Giuliana Cumini alla Biblioteca civica Joppi di Udine: “I testi erano conservati dentro una cassapanca nella Casa Colussi, l’abitazione materna di Pasolini, oggi diventata sede del Centro Studi. Mi furono donati dalla zia Giannina visti gli ottimi rapporti che avevamo”.

La donazione. Nel 1975 la professoressa dedicò la tesi di laurea all’intellettuale grazie alla documentazione in suo possesso. Adesso, durante una breve cerimonia, ha deciso di donare gli appunti alla biblioteca udinese sostenendo che la struttura sia la più adatta a custodire questi beni. Pasolini torna così a far parlare di sé dopo 42 anni dalla morte: il materiale donato, circa un centinaio di appunti, testimonia la precoce attività poetica dell’autore e conferma la sua vicinanza alla lingua friulana. La documentazione verrà catalogata, digitalizzata e resa disponibile per studiosi e studenti.

Il racconto della professoressa. “Lo conobbi di persona – racconta Giuliana Cumini – durante una conferenza nella Casa dello Studente a Trieste. Appena seppe della mia tesi mi invitò subito a casa sua, ma io non ebbi mai coraggio. Pochi mesi dopo, fu ucciso. Avevo con lui una grande intesa spirituale e così andai a Casarsa alla Casa Colussi dove ebbi modo di entrare in contatto con le due zie, Enrichetta e Giannina”. In cambio del conforto ricevuto, le due zie contraccambiavano con vari doni, tra cui i manoscritti: “All’inizio li presi ingenuamente poi mi resi conto, facendoli analizzare anche da studiosi attraverso il direttore della Biblioteca Romano Vecchiet, che erano degli inediti.”. La documentazione racconta un Pasolini diciannovenne: “Attraverso questi testi emerge la scoperta dell’omosessualità – sottolinea Giuliana Cumini – Ci sono dei passi cancellati, rivisti e corretti che poi termineranno in altre opere come le Poesie a Casarsa. C’è l’utilizzo del friulano, lingua anticonformista alle omologazioni di quell’epoca”.

Le parole della giunta udinese. Molto emozionato il sindaco di Udine, Furio Honsell, che ha parlato durante la cerimonia della donazione: “Si tratta di un momento storico. La biblioteca di Udine si arricchisce di documenti preziosissimi e autentici risalenti agli anni ’40, assieme a documenti personali e interventi del poeta in vari quotidiani. Documenti importanti per la figura dell’autore e per la ricostruzione filologica della genesi di alcune poesie”. L’assessore alla cultura Federico Pirone ha poi aggiunto: “L’auspicio è che questo prezioso materiale possa contribuire a ricostruire filologicamente la complessità e la densità dell’opera culturale di questo autore che ha avuto con il Friuli e la città di Udine un legame significativo, talvolta anche doloroso”.

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