KIEV – Due giorni dopo il via libera del presidente americano Joe Biden, l’Ucraina ha lanciato i primi missili Atacms in territorio russo. “Il nemico ha colpito un obiettivo sul territorio della regione di Bryansk con sei missili balistici”, ha fatto sapere il ministero della Difesa russo, specificando che frammenti “sono caduti sul territorio tecnico di una struttura militare nella regione”. Non sono state registrate vittime né danni.
Il presidente russo Vladimir Putin ha reagito approvando il decreto che aggiorna la dottrina nucleare della Russia, che potrà quindi usare armi nucleari come “estrema risorsa per proteggere la sovranità del Paese” se minacciata da un attacco nucleare o con armi convenzionali.
Per il presidente ucraino Volodymyr Zelensky “Putin non si fermerà”. Parlando al Parlamento europeo in occasione dei mille giorni di guerra dall’invasione russa, ha ribadito l’importanza delle sanzioni contro Mosca, definite “essenziali”. E è tornato a esortare l’Europa: “Bisogna spingere più forte contro la Russia”.
Mentre sale la tensione tra le parti, l’esercito di Kiev aggiorna il bilancio dei morti del raid russo che ha colpito nella notte Glukhov, nella regione di Sumy. Le vittime sono dieci, tra cui un bambino, ma la procura regionale riferisce su Telegram che i dispersi potrebbero essere molti di più.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, dopo la riunione del triangolo di Weimar nel formato allargato, con Francia, Germania, Polonia, Regno Unito, Spagna e Unione Europea, ha dichiarato: “Il messaggio di oggi è chiaro: continueremo a sostenere l’Ucraina, dal punto di vista militare, economico e politico”.