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Truppe russe al confine orientale ucraino. Obama: «Presto nuove sanzioni»

di Valerio Dardanelli11 Aprile 2014
11 Aprile 2014

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La partita diplomatica tra la Russia e le forze del blocco occidentale si fa sempre più tesa. Il continuo scambio di battute e di reciproche accuse si infittisce di ora in ora. I russi, per bocca del ministro degli Esteri Sergei Lavrov, incolpano gli Stati Uniti e l’Europa di «riprodurre con zelo la retorica della Guerra fredda». Le recriminazioni del Cremlino si concentrano in particolare sulla presenza di truppe della Nato al confine con la Russia «in violazione dei principi e degli obblighi internazionali». Lavrov  è convinto che «la Nato abbia adottato questo provvedimento sotto ricatto». D’altro canto è la Nato stessa ad aver riferito di decine di migliaia di soldati russi ammassati al confine orientale dell’Ucraina: «Si tratta di 35-40mila militari ben equipaggiati e pronti all’avanzata». L’esercito russo smentisce: le foto risalirebbero a una serie di operazioni risalenti all’agosto dell’anno scorso. La Nato ha annunciato che nelle prossime ore diffonderà altri scatti «allo scopo di mostrare chiaramente che le dichiarazioni degli ufficiali russi sono categoricamente false».

Barack Obama e Angela Merkel stanno vagliando la possibilità di inasprire le sanzioni verso Mosca. Secondo una nota diffusa dalla Casa Bianca, durante un colloquio telefonico, Obama ha «sottolineato la necessità che gli Stati Uniti, l’Unione Europea e gli altri Paesi partner si preparino a rispondere ad una ulteriore escalation russa con nuove sanzioni». L’est dell’Ucraina è in subbuglio. Attivisti filo-russi hanno occupato edifici governativi a Donetsk e a Lugansk e non li hanno liberati nemmeno dopo l’assicurazione arrivata da Kiev di un’amnistia per tutti gli insorti nel caso in cui decidano di consegnare le armi. Secondo Obama «i separatisti russi, apparentemente con il sostegno di Mosca, continuano a orchestrare una campagna di incitamento e sabotaggio per minare e destabilizzare lo Stato ucraino».

Ma la partita a scacchi si gioca anche sul terreno energetico. Vladimir Putin è convinto di poter sfruttare a proprio vantaggio la dipendenza atlantica dal gas russo: «Sono estremamente preoccupato sul debito accumulato dall’Ucraina per le forniture di gas». Il messaggio, rivolto «ai Capi di stato dell’Europa occidentale e orientale», come ha precisato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, lascia presagire un possibile stop alle forniture energetiche all’Ucraina, una mossa che avrebbe gravi ripercussioni per tutto l’Occidente.    

Valerio Dardanelli

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