La nuova escalation di tensione in Ucraina preoccupa Joe Biden. Nel corso di un discorso nella residenza di James Murdoch il presidente degli Usa ha detto: “Dove si può trovare una via d’uscita? Non ci trovavamo di fronte alla minaccia di un Armageddon nucleare dai tempi di Kennedy e della crisi dei missili a Cuba. È colpa di una persona che io conosco abbastanza bene, il suo nome è Vladimir Putin. Ci ho passato un po’ di tempo assieme”.
Blinken: “La Russia non è interessata alla diplomazia”
Intanto il segretario di Stato americano Anthony Blinken in una conferenza stampa a Lima ha ribadito come Putin e la Russia non abbiano mostrato alcun interesse per una diplomazia significativa: “E a meno che e finché non lo faranno, è molto difficile proseguire i negoziati”. Blinken ha poi aggiunto: “Abbiamo sempre detto, il presidente Zelensky ha sempre detto che alla fine la questione si risolverà con la diplomazia. E se e quando la Russia dimostrerà di essere seriamente intenzionata a impegnarsi in tale diplomazia, noi saremo pronti, saremo lì. Ma ogni segnale in questo momento purtroppo punta nella direzione opposta”.
Metsola: “Armi e carri armati all’Ucraina”
L’Europa si attrezza nel frattempo a un inverno freddo e cerca soluzioni alternative nel vertice di Praga. Poco prima dell’inizio dell’incontro la presidente dell’Eurocamera Roberta Metsola ha rilasciato alcune dichiarazioni ai cronisti: “L’Ucraina necessita di armi pesanti e carri armati. Gli Stati membri possono fornire le armi visto che la Russia ha messo in campo una nuova escalation alla sua invasione rendendola più disperata e noi dobbiamo rispondere in maniera proporzionata”.
Le critiche dal comitato del Nobel per la pace
Fa rumore finanche il Nobel per la Pace concesso al dissidente bielorusso Ales Bialiatski, e alle organizzazioni Memorial e al Center for Civil Liberties in onore dell'”impegno in difesa dei diritti umani e del diritto di criticare il potere, di difesa dei diritti dei cittadini per i diritti dei cittadini e contro gli abusi di potere, per aver documentato crimini de guerra”. Un Premio Nobel per la Pace contro Putin, che “deve smettere di reprimere gli attivisti”, come sostiene il Comitato per il Nobel nelle sue motivazioni per l’assegnazione del premio.
BREAKING NEWS:
The Norwegian Nobel Committee has decided to award the 2022 #NobelPeacePrize to human rights advocate Ales Bialiatski from Belarus, the Russian human rights organisation Memorial and the Ukrainian human rights organisation Center for Civil Liberties. #NobelPrize pic.twitter.com/9YBdkJpDLU— The Nobel Prize (@NobelPrize) October 7, 2022
I 70 anni di Putin
Queste dichiarazioni arrivano proprio nel giorno del compleanno di Vladimir Putin: il leader russo oggi compie 70 anni. Il patriarca della chiesa ortodossa Kirill, per tale evento, ha invitato i russi e il clero a “pregare per la salute” del presidente della Russia.
Notizie più positive da Ankara
Più positive le notizie che arrivano da Ankara dove il presidente turco Erdogan ha discusso con Putin della guerra in Ucraina nel corso di una telefonata. Durante il colloquio Erdogan ha ribadito di essere pronto a fare la propria parte per la risoluzione pacifica della questione ucraina, in un modo che possa essere un vantaggio per tutti.
Continua l’avanzata di Kiev
Intanto il conflitto sul campo continua: otto persone sono rimaste ferite nella regione di Kharkiv, nell’Ucraina orientale, a causa dei bombardamenti russi nelle ultime 24 ore. Lo ha reso noto su Telegram il governatore della regione, Oleh Synyehubov, secondo quanto riporta il Guardian. Synyehubov ha aggiunto che una donna di 47 anni è rimasta ferita dallo scoppio di una mina nella regione di Izyum. Secondo l’esercito ucraino circa 61.680 soldati russi sono stati uccisi nel Paese dall’inizio dell’invasione, inclusi 350 nella giornata di ieri. Continua l’avanzata delle truppe di Kiev, che finora ha riconquistato 500 km quadrati verso Kharkiv. Il presidente Zelensky ha ribadito: “Verrà il giorno in cui parleremo anche della liberazione della Crimea”.