Resta alta la tensione al confine tra Russia e Ucraina. Gli Usa temono ancora una possibile invasione russa, mentre le diplomazie mondiali lavorano per evitare lo scoppio del conflitto tra Mosca e Kiev.
Scontri nell’est dell’Ucraina
L’agenzia di stampa Afp ha annunciato che, nelle ultime ore, sono iniziati i bombardamenti nella zona est dell’Ucraina. La città maggiormente interessata dagli attacchi sarebbe Stanytsia Luganska, controllata delle forze governative e già colpita ieri da bombardamenti che hanno danneggiato gravemente un asilo nido.
Gli incontri dei prossimi giorni
Atteso per oggi l’incontro, seppur virtualmente, tra il presidente americano Joe Biden e i leader di Italia, Canada, Francia, Germania, Polonia, Romania, Regno Unito, Unione Europea e Nato. Proseguono anche i contatti tra Stati Uniti e Russia: il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, parlerà telefonicamente con il ministro della Difesa russo Serghiei Shoigu. Intanto, nella notte, Biden ha avuto un colloquio con il premier Mario Draghi. I due hanno riaffermato l’impegno a proteggere la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina. I leader dei Paesi del G7 terranno invece un summit virtuale giovedì prossimo.
La situazione al confine
La Russia ha schierato nuovi soldati ai confini dell’Ucraina raggiungendo la soglia dei 149mila effettivi. Putin inoltre ha annunciato per domani l’avvio di nuove manovre delle forze strategiche, con l’impiego anche di missili balistici e da crociera. Allo stesso tempo, il Cremlino ha deciso di ritirare altri carri armati schierati vicino al confine ucraino e dieci bombardieri Su-24 dispiegati in Crimea.
I bombardamenti nel Donbass
Intanto continua lo scambio di accuse tra i separatisti e il governo ucraino. Il ministero della Difesa di Kiev ha denunciato 60 violazioni del cessate il fuoco da parte dei miliziani del Donbass nelle ultime 24 ore, mentre i filorussi accusano le forze governative di aver sparato colpi di mortaio contro le loro postazioni. Immediata l’accusa di Mosca nei confronti di Kiev, formalizzata attraverso un comunicato consegnato alle Nazioni Unite. Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha risposto con un intervento al Consiglio di sicurezza dell’Onu.