KIEV – Kiev ancora sotto attacco e al buio. Nella notte del 26 gennaio 2023 la Russia ha sferrato intensi bombardamenti sul territorio della capitale, mentre le forze di difesa ucraine hanno abbattuto 24 droni kamikaze Shahed -136/131 di fabbricazione iraniana lanciati dalle forze russe. Secondo l’esercito di Zelensky, i droni sono stati lanciati dalla costa orientale del mar d’Azov e sono stati distrutti “da unità missilistiche antiaeree, aerei da combattimento e gruppi mobili dell’Aeronautica Militare”.
I vertici militari hanno invitato la popolazione di Vinnytsia e della regione di Kiev a “rimanere nei rifugi”. Sarebbero più di 30 i missili russi che hanno colpito l’Ucraina, con un bilancio di un morto e tre feriti nella regione di Kherson. Colpita anche una infrastruttura energetica e un edificio amministrativo nel villaggio di Kochubeivka, nel distretto di Beryslav. L’allarme antiaereo, proseguito tutta la notte, sta gradualmente cessando.
Durissima la reazione di Mosca rispetto alla futura consegna dei tank tedeschi e statunitensi. Secondo il segretario del Consiglio di Sicurezza russo Nikolay Patrushev, con l’invio dei carri armati Stati Uniti e Nato sono diventati parte del conflitto, e la loro intenzione è quella di “protrarre il conflitto militare”. C’è quindi un coinvolgimento diretto dell’Occidente in Ucraina, e la fornitura di tank a Kiev – confermata da Germania e Stati Uniti – ne è la prova. Lo ha detto il portavoce russo Dmitrij Peskov, aggiungendo che “non sono più possibili” colloqui con il presidente ucraino. Secondo Peskov, Mosca è pronta ai negoziati ma Zelensky “non è interessato” a discutere con Putin. Un rifiuto che l’Occidente continua ad ignorare. Il portavoce ha inoltre sottolineato che il capo di Kiev è venuto meno alle sue promesse elettorali, in quanto non ha risolto la questione del Donbass né applicato gli accordi di Minsk.
Intanto per il 14 e 15 febbraio è stato convocato il Consiglio Atlantico, per discutere della guerra in Ucraina. La riunione sarà presieduta da Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato.