ROMA – Dopo giorni di forte tensione tra i due vicepremier, arriva il primo faccia a faccia. L’occasione è il vertice convocato in mattinata a Palazzo Chigi dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni per definire una linea comune sulla pace e la sicurezza dell’Ucraina. L’agenda della premier segna in rosso un appuntamento cruciale: il vertice dei “volenterosi” convocato a Parigi dal presidente Emmanuel Macron. La Presidente del Consiglio volerà infatti nella capitale francese in serata in vista del summit di giovedì 27 marzo, dedicato alla pace e alla sicurezza in Ucraina. All’incontro prenderanno parte oltre trenta nazioni, un fronte eterogeneo che spazia dall’Europa al Commonwealth, fino all’Asia, per trovare una soluzione al conflitto ancora in corso.
Fibrillazioni interne alla maggioranza
Giorgia Meloni dovrà, nel summit di Parigi, ribadire la linea espressa nelle ultime settimane: no all’invio di truppe europee a Kiev. Un’ipotesi ritenuta rischiosa e poco efficace anche all’interno della stessa maggioranza, alle prese con i recenti scontri tra Forza Italia e Lega. La premier farà i conti sulle diverse opinioni in materia di politica estera durante la riunione di governo di mercoledì 26 marzo. Insieme a Meloni e ai due vicepremier Antonio Tajani (in videocollegamento dal Friuli Venezia Giulia) e Matteo Salvini, anche il ministro della Difesa Guido Crosetto, nonché di militari e diplomatici.
L’obiettivo del confronto sarà quello di definire una linea univoca ed evitare la “diplomazia parallela” così come definita dal leader della Lega. A gettare ulteriore acqua sul fuoco ci ha pensato il Ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani. Ospite ad Agorà su Rai 3, l’esponente di Fratelli d’Italia ha sottolineato come “la maggioranza e il governo hanno una sola voce, quella di Giorgia Meloni”.
Il centro del dibattito
Il nodo cruciale, di cui si discuterà anche durante il summit parigino, è l’invio di truppe in Ucraina. Nonostante Meloni abbia più volte ribadito il suo “no” all’invio di truppe, rimane l’ipotesi di una possibile missione di pace sotto l’egida della NATO, ma solo se verrà raggiunto un accordo tra Mosca e Kiev. L’obiettivo di Giorgia Meloni sarà quindi quello di ribadire la posizione italiana e, soprattutto, di contribuire a mantenere compatto il fronte occidentale. La preoccupazione di eventuali divisioni tra Usa e Ue è palpabile. Nonostante ciò, il dialogo tra alleati viene considerato fondamentale per affrontare la crisi in Ucraina.