La città martire di Mariupol continua ad essere bombardata. Secondo fonti del Pentagono, truppe russe e della repubblica separatista del Donbass sono penetrate nella zona urbana dove “gli ucraini stanno lottando molto duramente per non far cadere la città”. Nella notte invece è stato bombardato un ponte a Chernihiv, a 130 chilometri da Kiev, fondamentale per il trasporto di aiuti umanitari e l’evacuazione dei civili. A questo proposito sono stati concordati nove corridoi umanitari per la giornata di oggi, ma non per lasciare Mariupol. Lo ha sostenuto la vice primo ministro dell’Ucraina, Iryna Vereshchuk, specificando che non c’è accordo con la Russia per stabilire una via di uscita sicura dal cuore della città. Intanto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov ha fatto sapere che “quello che sta succedendo nel mondo non riguarda solo l’Ucraina, ma gli sforzi per creare un nuovo ordine mondiale, contenendo la Russia così come qualsiasi altro Paese che agisce in modo indipendente sulla scena globale”. E il cancelliere tedesco Scholz, parlando al Bundestag, ha ribadito la fiducia del popolo tedesco all’Ucraina. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, imporrà nuove sanzioni a 300 membri della Duma.
Ore 12.54 – Mosca risponderà alla Polonia dopo l’espulsione dei 45 diplomatici
Mosca darà una risposta “appropriata” all’espulsione di 45 diplomatici russi dalla Polonia. Lo fa sapere il ministero degli Esteri russo citato da Interfax.
Ore 12.44 – Scholz chiede a Putin di non usare armi nucleari
“Nei colloqui diretti ho avvertito il presidente Putin di non utilizzare armi biologiche o chimiche”. Lo ha detto il cancelliere Olaf Scholz in un’ampia intervista al settimanale tedesco Zeit. “Le dichiarazioni russe per cui l’Ucraina starebbe sviluppando questo tipo di armi o che sarebbero gli Usa a volerle utilizzare hanno su di me l’effetto di una minaccia implicita”, ha sottolineato.
Ore 12.27 – Kiev: negoziati difficili ma noi abbiamo posizioni chiare
I colloqui russo-ucraini sono “difficili perché la parte ucraina ha posizioni chiare e di principio”. Lo ha detto Mykhailo Podolyak, capo negoziatore della parte ucraina, sottolineando che i colloqui, ripresi il 14 marzo, continuano “in modo permanente online”.
Ore 12.25 – L’Ucraina chiede alla Nato di inviare armi offensive
Kiev chiede all’Occidente di inviare all’Ucraina “armi offensive” come “mezzo di deterrenza” contro Mosca. E’ l’appello lanciato da Andriy Yermak, capo di gabinetto del presidente ucraino Zelensky. “Le nostre forze armate e i nostri cittadini resistono con un coraggio sovrumano, ma non possiamo vincere una guerra senza armi offensive, senza missili a medio raggio, che possono essere un mezzo di deterrenza”, ha affermato Yermak.
Ore 12.07 – Mosca, distrutto importante deposito armi a Rivne
Armi ad alta precisione hanno distrutto un importante sito di stoccaggio di armi a nord-ovest della città ucraina di Rivne. Lo afferma il portavoce del ministero della Difesa russo, il maggiore generale Igor Konashenkov, come riferisce la Tass. “L’attacco ha distrutto il deposito contenente una grande quantità di armi ed equipaggiamenti militari delle forze armate ucraine, compresi quelli forniti dai paesi occidentali”, ha sottolineato Konashenkov.
Ore 12.04 – Russi a 40 km da Mykolaiv, città sotto controllo ucraino
“La città è chiaramente sotto il controllo dell’esercito ucraino, Mykolaiv al momento è relativamente sicura. Ci sono stati dei bombardamenti. Le truppe russe sono a 40 chilometri da qui, hanno preso dei villaggi nei dintorni della città. L’esercito ucraino sta cercando di allontanarle il più possibile”. Lo ha spiegato il portavoce delle truppe anfibie d’assalto ucraine Yaroslav Chepurnoy.
Ore 11.56 – Polonia espelle 45 diplomatici russi accusati di spionaggio
La Polonia ha espulso i 45 diplomatici russi accusati di spionaggio.
Ore 11.47 – Zelensky: “I russi hanno usato più di mille missili finora”
“La Russia ha usato più di mille missili contro le pacifiche città dell’Ucraina, innumerevoli bombe aeree, le truppe russe hanno distrutto dozzine di nostre città, alcune rase al suolo”. Lo ha detto il presidente Volodymyr Zelensky in un video discorso al Parlamento del Giappone, come riferisce Ukrinform. Il presidente ucraino ha detto che i russi hanno già ucciso migliaia di ucraini, tra cui 121 bambini spiegando che circa 9 milioni di ucraini sono stati costretti a fuggire dalle loro case.
Ore 11.42 – Per l’ambasciatore ucraino in Gran Bretagna Vadym Prystaiko: “Servono armi anticarro”
“L’Ucraina ha bisogno di più armi anticarro a lungo raggio. Abbiamo abbastanza armi per fermare immediatamente i carri armati quando si avvicinano a noi, ma per liberare la nostra terra abbiamo bisogno di avere qualcosa con una distanza molto maggiore”. Lo ha detto a Sky News l’ambasciatore ucraino nel Regno Unito Vadym Prystaiko, citato da The Guardian. “Non ne avevamo abbastanza all’inizio – ha aggiunto – quindi, siamo a corto di armi. Questo è ciò che vedremo nella settimana a venire”.
Ore 11.19 – Mosca, due scambi di prigionieri con Kiev
Ci sono stati due scambi di prigionieri tra Mosca e Kiev. Ne ha dato notizia il ministero degli Esteri russo, secondo quanto riferisce la Tass.
Ore 11.16 – Peskov: “Se Polonia espelle diplomatici russi risponderemo”
La Polonia sta pianificando di espellere 45 diplomatici russi: se è vero, la mossa non rimarrà senza risposta. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall’agenzia Interfax.
Ore 11.15 – Mosca, forza peacekeeping Nato in Ucraina è idea pericolosa
L’idea di dispiegare in Ucraina una forza di peacekeeping della Nato è “piuttosto sconsiderata ed estremamente pericolosa”. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dimitry Peskov, come riporta Interfax.
Ore 10.05 – Polonia, 45 diplomatici russi sospettati di spionaggio
La Polonia ha identificato 45 russi, che viaggiano nel Paese con la copertura diplomatica, che sono sospettati di spionaggio. Lo ha detto Stanislaw Zaryn, portavoce del controspionaggio polacco.
Ore 10.01 – Il cancelliere Scholz: “Stop improvviso energia russa significa recessione”
La Germania vuole chiudere la condizione di dipendenza dalla Russia sul piano energetico nel lungo periodo, “ma farlo da un giorno all’altro significa, per il nostro Paese e tutta Europa, precipitare in una recessione”. Lo ha detto il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, al Bundestag. “Centinaia di migliaia di posti di lavoro sarebbero in pericolo. Tutta l’industria sarebbe sul baratro”, ha aggiunto.
Ore 9.42 – Il cancelliere Scholz: “L’offensiva di Putin è in stallo”
“L’offensiva di Putin è in stallo, nonostante la distruzione che porta giorno dopo giorno. E noi insieme stiamo tenendo testa”. Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz, parlando al Bundestag.
Ore 9.42 – Il cancelliere Scholz: “Cittadini in ansia, ma Nato non interverrà in guerra”
Il cancelliere Olaf Scholz ha raccontato di ricevere tante lettere e mail di cittadini preoccupati, che alle fine chiedono “ci sarà la guerra anche da noi?”. A loro risponde: “La Nato non interverrà, siamo d’accordo su questo con nostri partner europei e con i partner americani”.