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Ucraina, libri bruciati
e biblioteche saccheggiate
dalla polizia militare russa

Spariti i testi sull'eroe Mezeppa

L'accusa del ministero difesa ucraino

di Francesca Massimano29 Marzo 2022
29 Marzo 2022

A seguito di un bombardamento di artiglieria ha preso fuoco un edificio con prodotti vernicianti e pitture su un'area di oltre 6.000 metri quadrati, Sumy, 18 marzo 2022. ANSA/US PROTEZIONE CIVILE UCRAINA +++ NO SALES, EDITORIAL USE ONLY +++

Secondo Il ministero della difesa ucraino, la polizia militare russa avrebbe iniziato a distruggere le opere custodite nelle biblioteche pubbliche dei territori occupati.

L’agenzia di informazioni Maidanpress ha diffuso la notizia che nelle regioni separatiste di Luhansk, Donetsk, Chernihiv e Sumy, la polizia militare russa stia raccogliendo tutti i volumi contrari alla propaganda del Cremlino per distruggerli o trasferirli altrove.

Si tratta di testi scolastici (storici e scientifici) o di cultura popolare. Sono spariti, per esempio, i libri che raccontano le gesta di Ivan Stepanovič Mazeppa, il nobile cosacco che nella seconda metà del Seicento aiutò gli svedesi contro lo Zar, poi cantato da Byron, Puskin e Hugo. Un altro libro ritirato sarebbe “Il caso di Vasyl Stus”, opera di grande successo del giornalista ucraino Vakhtanga Kipiani. Stus, considerato il grande poeta ucraino del Novecento, fu dissidente e difensore dei diritti umani. Nonostante la violenza e l’indottrinamento forzato, è difficile pensare che si possano cancellare secoli di storia e cultura popolare.

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