La Russia ha invitato il personale non essenziale nella sua ambasciata in Ucraina a lasciare temporaneamente il Paese. Lo ha riferito il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, citato dall’agenzia statale Tass. L’annuncio arriva dopo l’avvio delle previste esercitazioni militari congiunte tra Russia e Bielorussia.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky le ha definite una “pressione psicologica” ma si è detto sicuro perché “abbiamo abbastanza forze per difendere con onore il nostro Paese”.
Oggi, a Mosca, si è tenuto anche l’incontro tra il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov e la sua omologa inglese Lizz Truss. “Approcci ideologizzati, ultimatum e minacce non portano da nessuna parte”, ha detto Lavrov all’inizio del colloquio, affermando che “molti dei nostri colleghi occidentali hanno una passione proprio per questa forma di comunicazione”.
Il ministro russo ha poi sottolineato che “le relazioni tra Russia e Gran Bretagna hanno toccato il minimo storico da molti anni a questa parte”, ma che le relazioni possono normalizzarsi “attraverso il dialogo e il rispetto reciproco, alla ricerca di soluzioni reciprocamente soddisfacenti”.
Secca la riposta della controparte britannica: “La Russia deve ridurre il suo schieramento militare al confine con l’Ucraina se vuole allentare le tensioni”.
In merito alle esercitazioni congiunte di Russia e Bielorussia si è espresso anche il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian, in un’intervista a radio France Inter: “Tutto ci lascia pensare che sia un gesto di grande violenza che ci preoccupa”.
Le tensioni non sembrano quindi allentarsi ma nelle stanze della democrazia si lavora per non aggravare ulteriormente la situazioni in Ucraina. Oggi il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg riceverà il premier Boris Johnson, mentre la Gran Bretagna si dice disposta ad inviare altri mille soldati in caso di “crisi umanitaria”.