Tutto il mondo in strada per la pace in Ucraina. Da ieri mattina le piazze di decine di città si sono riempite di manifestanti con le bandiere a strisce giallo-blu. Per le strade decine di cartelloni con scritte che chiedono giustizia e accusano il presidente russo Vladimir Putin. Da New York a Tokyo, da Beirut a Berlino, le persone sfilano in cortei spontanei e organizzati, per protestare contro l’operazione militare russa.
Le armi di Mosca sono ai confini dell’Europa e la guerra contro Kiev sta scuotendo la coscienza dei cittadini europei. Oltre tremila persone ieri si sono riversate davanti alla porta di Brandeburgo, a Berlino, per gridare “No alla guerra”. Poi Roma, Napoli, Londra Bruxelles, Barcellona. A New York, una lunga bandiera ucraina ha colorato Time Square e il corteo ha raggiunto poi l’ambasciata russa. La sede diplomatica di Mosca è stata il centro delle proteste anche a Beirut, in Libano, dove alcune donne hanno tappezzato i muri dell’edificio di cartelli con su scritto “Giù le mani dall’Ucraina”. Le manifestazioni si sono tenute anche in Giappone e Pakistan. Intanto, secondo il sito russo di opposizione Ovd-Info, circa 800 persone sarebbero state arrestate, tra Mosca e San Pietroburgo, per aver protestato contro l’invasione in Ucraina.
In Italia il Colosseo ieri è stato illuminato con i colori ucraini. Per oggi alle 18 il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha indetto una fiaccolata che dal Campidoglio arriverà fino all’antico anfiteatro. “Chiediamo che le armi si fermino”, ha detto il primo cittadino capitolino, ” e che le persone facciano sentire la loro voce”. Anche a Torino, la Comunità di Sant’Egidio ha organizzato un corteo per la pace.