Si registra un forte rallentamento del flusso dei profughi ucraini verso l’Europa: si è passati da 200mila a 40mila al giorno. In Italia, i profughi ucraini giunti nel nostro Paese sono ormai 76.847.
In Europa sono, al momento, oltre 3 milioni e 700mila le persone fuggite dall’Ucraina in guerra, molte delle quali, accolte dalla Polonia. “I flussi si stanno muovendo verso paesi più interni come la Repubblica Ceca, l’Austria e la Germania” ha spiegato il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese nel corso di un’audizione presso il Comitato parlamentare Schengen. Le domande di protezione di chi fugge dal conflitto russo- ucraino sono state finora circa 750, un dato che “riflette la speranza degli ucraini di rientrare in patria dopo il termine delle ostilità” ha chiarito il ministro aggiungendo che i flussi provengono soprattutto dai valichi dalla Slovenia e da sbarchi aerei (circa 25mila persone). Per quanto riguarda i valichi ferroviari, invece, dal 10 marzo ad oggi sono arrivate 2.940 persone. Si tratta, nella quasi totalità dei casi, di donne e bambini di cui solo una piccola parte ricorre ai sistemi accoglienza tradizionali. La maggior parte dei profughi, infatti, viene accolta, in sistemazioni autonome, presso la comunità ucraina in Italia che conta oltre 250 mila persone.
Durante l’audizione è emerso anche che in Italia sono arrivati 475 minori ucraini non accompagnati, la maggior parte dei quali ha un’età compresa tra i 7 e i 14 anni. Di questi minori: “344 si trovano in famiglie autorizzate dal Tribunale per i minorenni – ha spiegato Lamorgese – e 94 in strutture sempre autorizzate. I più numerosi sono in Toscana (96), seguita da Veneto (78), Lombardia (67), Emilia Romagna (48) e Piemonte (39)”. La legge italiana, ha ricordato il ministro, non consente di considerare familiari e amici come tutori, è necessario ricorrere al Tribunale per i minorenni.