Il museo di Odessa e il suo Caravaggio, le cupole dorate della Cattedrale di Santa Sofia a Kiev, i resti di una città greca a Sebastopoli, sulle rive del Mar Nero. Anche i capolavori dell’arte e i siti patrimonio dell’Umanità in Ucraina rischiano di essere distrutti dall’invasione delle truppe russe.
Tra le opere d’arte più suggestive vanno menzionate anche la Residenza dei metropoliti bucovini e dalmati e il centro storico medievale di Leopoli, mentre i siti certificati dall’Unesco sono in tutto sette. Tra questi ci sono meraviglie della natura come le faggete, mentre sono 17 le candidature promosse da Kiev (tra cui la steppa) che, se dovessero essere accettate nei prossimi anni, innalzerebbero di molto il numero dei patrimoni dell’Umanità in Ucraina.
A rischiare la devastazione a causa dei bombardamenti sono anche – tra gli altri – l’antico porto commerciale del mondo antico di Tyras, fondato nel VI secolo a.C., la fortezza medievale di Sudak, le città rupestri ad opera dei Goti in Crimea e l’osservatorio astronomico navale di Mykolayiv, il più antico situato in quella zona dell’Europa.
Un discorso a parte lo merita Odessa, città dell’Ucraina meridionale che rischia di pagare più di altre le conseguenze della guerra. Il suo intero centro storico è tra i progetti di candidatura a patrimonio dell’Umanità e qui è situata anche la “scalinata Potemkin”, da tempo un’icona cinematografica. Non va dimenticato, infine, il museo dell’arte occidentale che, oltre a ospitare un Caravaggio, annovera al suo interno opere di artisti europei del calibro di Guercino, Gerard David e Pieter Paul Rubens. Queste erano state confiscate dal regime russo a nobili, commercianti e collezionisti originari della regione che un tempo si estendeva dalla Romania fino alla Crimea.
Foto di copertina: la Cattedrale di Santa Sofia a Kiev / Rbrechko, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons