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Uccise per gelosia. Altri due casi di femminicidi in Sicilia e in Campania

di Marina Bonifacio26 Giugno 2013
26 Giugno 2013

Altre due vite distrutte nel giro di poche ore. Una in Sicilia, l’altra in Campania. Ieri a Ravanusa, nell’agrigentino, oggi a Polla, nel salernitano. Una ammazzata in pieno giorno in una piazza affollata, l’altra trovata morta carbonizzata sul suo letto. Cosa avevano in comune le due vittime? Nulla, se non il fatto di essere entrambe donne vittime di una folle e inaudita violenza omicida, dettata da gelosia.
Sgozzata e bruciata in casa – E’ stato trovato alle prime luci dell’alba il corpo di Olena Tonkoshkurova, 50 anni, ucraina. La vittima giaceva senza vita all’interno di un’abitazione andata a fuoco la scorsa notte nel centro storico di Polla, in provincia di Salerno. Il cadavere, scoperto dai vigili del fuoco, riportava alcune ferite di arma da taglio alla gola. Gli inquirenti hanno teso ad escludere da subito la pista del suicidio. Interrogati dalle forze dell’ordine, due testimoni avrebbero sentito l’ucraina discutere con degli uomini intorno all’1.30. Olena Tonkoshkurova viveva da una decina di anni nel comune salernitano. Aveva lavorato come massaggiatrice, estetista e badante di anziani. L’incendio sarebbe divampato nel suo appartamento, intorno alle 3.30 di notte, per cause ancora da chiarire. Ma stamattina i Carabinieri hanno fermato un giovane ucraino di 27 anni come principale indiziato dell’omicidio. Secondo i primi accertamenti, all’origine del delitto potrebbero esserci motivi di gelosia.
Uccisa dall’ex marito al mercato – Un omicidio plateale, quasi da far west, quello consumato ieri invece a Ravanusa, in provincia di Agrigento. Luigi Gallo, di 63 anni, ha ucciso  l’ex moglie, Giovanna Longo, e ferito in modo grave il nuovo compagno, Luigi Avarello. L’omicida, conosciuto in paese come una persona per bene, avrebbe giustificato il suo gesto ai carabinieri per motivi di gelosia. “Quello mi ha rubato la moglie dopo una vita assieme”, avrebbe detto agli inquirenti. Non si era mai rassegnato alla fine del matrimonio e non accettava il divorzio.
La sparatoria è avvenuta in pieno giorno, nella piazza del mercato settimanale, sotto gli occhi dei passanti che si aggiravano tra le bancarelle. Gallo, operaio in pensione rientrato da qualche giorno dalla Germania, dove risiedeva, appena avvistata la donna scendere dall’auto insieme al nuovo compagno li ha fermati ed è subito nata una forte discussione. Secondo le testimonianze, al centro del litigio e quindi dell’omicidio ci sarebbero dissidi di natura economica, oltre che di gelosia. Avarello, ex consigliere comunale, sarebbe intervenuto per difendere la donna, ma è stato picchiato da Gallo, che ha estratto una pistola calibro 38, illegale, con cui ha sparato quattro colpi contro i due uccidendo la donna. La sparatoria ha creato il panico e il caos tra le persone, alcune delle quali sono intervenute e hanno bloccato l’assassino. Gallo, trasportato subito in caserma, è accusato di omicidio e tentato omicidio.
Un inizio d’estate nel sangue, che fa accrescere il numero di femminicidi ancora di due unità, superando ampiamente quota 100 in Italia. E qualsiasi termine si voglia impiegare per qualificare questo tipo di reato, non è possibile trascurare il fatto che si tratta di un’urgenza sociale, che necessità di interventi da parte delle autorità.

di Marina Bonifacio

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