PALERMO – Prima gli incontri di preghiera in una chiesa evangelica. Poi un rapporto sempre più intenso alimentato dal comune fanatismo religioso. È questa la pista seguita dagli investigatori che stanno indagando sulla strage avvenuta nei giorni scorsi in un paesino vicino Palermo, dove un padre ha ucciso la moglie e due figli istigato da una coppia di amici.
F. e M. C. sono stati sottoposti a stato di fermo per concorso in omicidio e soppressione di cadavere. La coppia sembrava condurre una vita ordinaria. Lei si occupava della vendita online di prodotti alimentari e cosmetici. Lui invece era disoccupato. È bastato guardare i profili social di entrambi, però, per scoprire il loro fanatismo religioso. A comparire infatti sulla bacheca dell’uomo sono state frasi come “Satana sta usando i pastori corrotti” oppure “quando il popolo di Dio prega il diavolo trema”.
A portare i carabinieri sulle tracce dei due sono state le analisi del cellulare del presunto assassino e alcune testimonianze. In primis quella della figlia diciassettenne, unica superstite alla strage, per la quale i tre avrebbero “fatto un esorcismo per scacciare il demonio”.
La ragazza, forse drogata poiché trovata dai carabinieri seduta sul letto in una stanza in stato confusionale, avrebbe assistito ai deliri del padre che dopo aver commesso il delitto ha chiamato il centralino dei carabinieri autodenunciandosi: “Ho ucciso tutta la mia famiglia, venite a prendermi”. La telefonata sarebbe arrivata solo dopo molte ore dall’uccisione della moglie, i cui resti sono stati bruciati e sepolti sotto un cumulo di terra in giardino. I due figli di 5 e 16 anni sono stati invece trovati per terra nell’appartamento, forse strangolati con delle catene.
L’uomo, pur essendo noto per la sua religiosità, non era stato finora sospettato di fanatismo. Per il parroco della chiesa evangelica che era solito frequentare “si trattava di una famiglia che non faceva del male nemmeno a una mosca”. L’ipotesi è che l’omicida facesse parte di una setta satanica.