Uber si rinnova, e lo fa in occasione del prossimo Giubileo di Roma. L’app diventata famosa per aver messo in contatto passeggeri e conducenti in molte città italiane e non, lancia un nuovo servizio di ride sharing che probabilmente si chiamerà UberGiubileo. Una notizia che mette a dura prova la pazienza dei tassisti romani che hanno già annunciato proteste e manifestazioni nelle piazze dell’Anno Santo. “Occuperemo San Pietro e le piazze romane del Giubileo, le stazioni e i punti nevralgici della città. Impediremo a Uber di farci concorrenza sleale”. Così il segretario generale di Unica taxi Cgil Nicola Di Giacobbe, interpreta il malessere di tutti i tassisti romani, che si vedono per la seconda volta minacciati da un servizio che considerano illegale.
Sembra dunque che non siano bastate sentenze e condanne inflitte a UberPop (l’applicazione precedente a quella che fra poco sarà attiva) fatta chiudere dal Tribunale di Milano soltanto qualche mese fa, perché illegale. A due giorni dall’annuncio del nuovo servizio di Uber, il General manager Carlo Tursi ha spiegato che il prodotto è ancora in fase di sviluppo e sarà utile per Roma, dove nelle ore di punta solo il 28 per cento della mobilità è coperta dai mezzi pubblici. “UberGiubileo sarà attivo per tutto il 2016 ed è l’alternativa legale a UberPop” ha continuato Tursi, confermando la linea dura di Uber Italia. Nonostante le polemiche forti e le proteste che Uber ha visto in passato, la casa statunitense tenta di nuovo la conquista del settore trasporti.
Se gli emendamenti a favore di Uber dovessero venire approvati dal parlamento, di fatto il servizio sarebbe considerato legale e quindi non contestabile. “La misura è colma. Saremo pronti e ancora più determinati a proseguire la nostra lotta legale”, ha dichiarato Alessandro Genovese, segretario nazionale Ugl Taxi. Con UberBlack prima e UberPop dopo, il servizio di ride sharing ha toccato in poco meno di due anni molte città italiane fra cui Roma, Milano, Torino, Padova e Genova. A oggi i driver del servizio contano oltre un migliaio di unità attive e sono in espansione e si parla di raggiungere anche Napoli e Firenze. Attiva già in alcuni paesi europei ma non ancora in Italia anche una UberEats app: i piatti ordinati ai ristoranti dall’utente, arrivano a casa in poco meno di dieci minuti. Il piatto sarà servito insomma, insieme a molte altre polemiche.