“Scriverò il programma con i cittadini” è questo l’impegno di David Sassoli, europarlamentare Pd, che tre giorni fa ha annunciato la sua candidatura alle primarie per scegliere il candidato sindaco di Roma. Quello di Sassoli è il primo nome ufficiale dopo la rinuncia del ministro Andrea Riccardi, che sarà presentato alle primarie del prossimo 20 gennaio.
Impazza il totonomi. Dopo la rinuncia di Nicola Zingaretti al ruolo di primo cittadino (il Presidente della Provincia ha annunciato la sua intenzione di candidarsi alla Regione), iniziano ad arrivare i nomi di chi si candida a sfidare il sindaco uscente, Gianni Alemanno. Mentre a destra ancora non c’è nulla di ufficiale e si parla di Giorgia Meloni e Francesco Storace, a sinistra, oltre a Sassoli, da tempo si fa il nome di Patrizia Prestipino, già Presidente del XII Municipio; da Sel fanno sapere polemicamente che, in caso di appoggio del Pd alla candidatura di Sassoli, verrà presentato alle primarie Massimiliano Smeriglio, assessore al lavoro della Provincia di Roma e coordinatore nazionale del partito. Ma in area Pd guadagnano posizioni anche Enrico Gasbarra, già Presidente della Provincia, e Umberto Marroni, capogruppo Pd al Comune di Roma. Ancora nulla in ottica Terzo Polo: l’unica voce è quella che vede la possibilità di un nome che esca dai componenti del Governo Monti.
Ripartire dai problemi dei cittadini. Intanto Sassoli non perde tempo e già dalla prossima settimana comincerà a girare per i Municipi della Capitale, incontrando i presidenti e confrontandosi con loro per capire quali sono i problemi di cui occuparsi. Il punto di partenza della campagna sarà un luogo simbolo della malasanità di Roma, come dichiarato dallo stesso Sassoli che, sugli scandali che stanno colpendo le amministrazioni politiche, si dice in linea con Zingaretti e la sua idea di cambiare le cose dando un taglio al passato.
Domenico Cavazzino