Approda oggi in aula alla Camera il testo unificato sugli home restaurant, l’attività di ristorazione in abitazioni private, molto di moda ultimamente. Il contatto si stabilisce via web: basta selezionare l’evento su una delle tante piattaforme di social eating, prenotare e pagare, oppure si può anche riservare un posto direttamente sul profilo Facebook dell’home restaurant preferito. «Con questa proposta di legge il M5S ha semplicemente accolto le istanze di un fenomeno imprenditoriale nato dal basso e in continua crescita e le ha portate in Parlamento» afferma Azzurra Cancellieri, la deputata firmataria del provvedimento. «Il più importante risultato raggiunto con questa legge è quindi quello di colmare un gap normativo, introducendo l’identikit di ‘home restaurant’ o ‘home food’ e definendone le caratteristiche» aggiunge.
Queste ultime sono molto chiare. Un massimo di 500 coperti all’anno, un guadagno che non superi i cinquemila euro (sempre annui), l’uso di piattaforme digitali per l’organizzazione di eventi gastronomici. Inoltre bisogna garantire i requisiti igienico-sanitari a tutela del cliente, e dare la priorità ad ingredienti a Km 0 in grado di favorire un’alimentazione sostenibile e le eccellenze del Made in Italy.
«Si tratta di una serie di parametri che, oltre ai ‘ristoranti in casa’, tutelano anche consumatori e ristoranti tradizionali. Il prossimo obiettivo sarà infatti quello di ridurre la burocrazia per la ristorazione classica, in modo da poter garantire una maggiore competitività basata sulla qualità dell’offerta in un settore in cui può esserci spazio anche per iniziative amatoriali come gli home restaurant» conclude la Cancellieri.