Sono cinquanta i nuovi mandati d’arresto in Turchia contro sospetti infiltrati nelle forze armate per conto della rete di Fethullah Gulen, che Ankara accusa di aver orchestrato il fallito colpo di stato del 15 luglio 2016. I mandati sono stati emessi questa mattina da parte della procura di Bursa, nel nord-ovest del Paese.
Almeno venticinque dei ricercati, tra cui militari tuttora in servizio, sono finiti in manette. Diversi i blitz ancora in corso in diciannove province per cercare di arrestare gli altri sospetti, come riporta l’agenzia turca Anadolu.
I mandati di questa mattina continuano la lunga scia di ricerche da parte di Ankara. A fine febbraio, infatti, diverse procure del Paese avevano emesso 295 mandati d’arresto contro militari accusati di legami con la rete di Gulen. In quel caso i sospetti erano accusati di aver tenuto contatti telefonici con alcuni membri dell’organizzazione eversiva. Tra i ricercati vi erano anche otto maggiori.