ISTANBUL – Le strade di Istanbul e Ankara continuano a riempirsi di dimostranti. Per la quinta notte i cittadini delle due metropoli tuche affollano le piazze per manifestare il loro dissenso nei confronti dell’arresto del sindaco di Istanbul e oppositore del presidente della Turchia Recep Tayyp Erdogan, Ekrem Imamoglu. L’unico canidato del Partito popolare repubblicano è stato fermato il 19 marzo con l’accusa di corruzione. Circa 15 milioni di persone avevano scritto il suo nome nelle urne durante le giornate di voto per le primarie delle presidenziali.
I cortei proseguono nonostante gli scontri con le forze dell’ordine: 320 persone sono state arrestate, mentre nove giornalisti sono stati messi in custodia.
L’entità di questa repressione mette in allerta il mondo occidentale e suscita timori nella sfera europea. Ai portavoce dell’Ue sorgono “seri interrogativi sul rispetto, da parte della Turchia, della sua consolidata tradizione democratica”.
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