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HomeCronaca Tumori: ondata di casi nel post-pandemia, 395mila casi nel 2023

Ondata dei casi di tumore
nel periodo post-pandemia
395mila stimati nel 2023

Crollano le adesioni agli screening

Schillaci: "Prevenzione fondamentale"

di Samuele Avantaggiato12 Dicembre 2023
12 Dicembre 2023
tumori pandemia censimento

Un laboratorio di ricerca sui tumori | Foto Pixabay

ROMA – Si registra nel post-pandemia italiano un considerevole aumento dei tumori. Nell’ultimo triennio, il numero di nuovi casi in Italia è aumentato di 18.400, passando dai 376.600 del 2020 ai 395 mila del 2023. Lo rivela il censimento ufficiale, giunto alla tredicesima edizione, che descrive gli aspetti relativi alla diagnosi e terapia delle neoplasie grazie al lavoro dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica, Aiom; Airtum Associazione Italiana Registri Tumori; Fondazione Aiom; Osservatorio Nazionale Screening, Ons; Passi, Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia; Passi d’Argento e della Società Italiana di Anatomia Patologica e di Citologia Diagnostica Siapec-Iap, raccolto nel volume “I numeri del cancro in Italia 2023” presentato martedì 12 dicembre al Museo dell’Istituto Superiore di Sanità.

Fra i tumori più frequenti ci sono il carcinoma della mammella, 55.900 casi, seguito poi da quello al colon-retto, 50.500, ai polmoni, 44 mila, alla prostata, 41.100, e alla vescica, 29.700. Nel 2022, l’adesione agli screening di prevenzione è calata del 3% a livello nazionale con una drastica diminuzione al Nord. L’adesione alla mammografia è passata dal 63% al 54%, mentre quella allo screening colorettale è scesa dal 45% al 38%. Una situazione preoccupante, in quanto la prevenzione è fondamentale per diagnosticare precocemente il tumore e migliorare le possibilità di cura.

Il tumore al polmone è il big-killer per le donne. “Il dato più eclatante sottolineano Fabrizio Stracci, presidente Airtum, e Diego Serraino, direttore Epidemiologia Oncologica e Registro Tumori del Friuli Venezia Giulia riguarda la mortalità, causato in più dell’80% dei casi dal fumo. Un quadro che riflette una diversità di genere nella diffusione dell’abitudine di fumare nel corso del tempo e che suggerisce l’opportunità di portare avanti con forza la lotta al tabagismo”. Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, sottolinea l’importanza del ruolo della prevenzione: “Sappiamo con certezza che individuare il cancro nelle sue fasi iniziali vuol dire garantire un tasso di sopravvivenza maggiore e una migliore qualità della vita”, ha concluso.

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