“Il Campidoglio potrà spostare i camion bar dal Colosseo e dalle altre aree di pregio” : questa è la novità che si legge nel testo unico sul commercio presentato da Nicola Zingaretti, presidente della Regione. Questo Testo Unico regionale sul commercio(Tuc) è stato atteso per ben 10 anni e dovrà essere approvato a fine luglio dalla giunta regionale per poi passare al vaglio del Consiglio regionale a settembre.
L’obiettivo è quello di semplificare la le procedure burocratiche e decentrare i Comuni per migliorare la programmazione del commercio, nello specifico il testo è inteso ad abolire il principio di equivalenza: i Comuni potranno spostare i camion bar da strade e piazze di pregio senza limiti imposti da leggi regionali perché non sarà più obbligatorio individuare una nuova postazione dello stesso valore commerciale, mentre sarà vietato il commercio itinerante nei centri storici dei Comuni superiori a 30mila abitanti che avranno la facoltà di individuare le aree vietate. Zingaretti ha aggiunto: “ In più sarà più facile aprire un negozio” , grazie alla creazione dello Sportello Unico delle attività produttive, unico punto di riferimento per tutte le procedure amministrative per l’apertura, il trasferimento l’ampliamento e la modifica di un esercizio commerciale.
Giudizi positivi dalla Confcommercio: «Questa normativa si inserisce in un contesto di forte crisi per le attività imprenditoriali – commenta il presidente di Confcommercio Lazio, Rosario Cerra -. Nei primi 5 mesi del 2014, nel Lazio sono nate 6.020 imprese del terziario, mentre quelle che hanno chiuso per sempre sono state 11.252. In questo scenario complesso lo strumento normativo assume grande rilevanza». Parere condiviso da Valter Giammaria,presidente della Confesercenti di Roma e del Lazio, che ha apprezzato il fatto che il documento nel puntare sul «commercio di vicinato, crea sicurezza, bellezza, produttività e occupazione» ed ha acceso i riflettori sulle «circa 30 mila attività abusive (a Roma e nel Lazio ndr ) che vanno debellate perché fanno concorrenza sleale».
Stefania Fava