A soli venti giorni dall’insediamento alla Casa Bianca, Donald Trump continua a far parlare di sé. L’ultima dichiarazione del 45esimo presidente riguarda il temporaneo congelamento del “Muslim Ban”, il divieto per i musulmani – provenienti da 7 Paesi – di entrare negli Stati Uniti. «Il provvedimento non potrebbe essere più preciso, è scritto in modo perfetto. Anche un cattivo studente lo capirebbe – ha sostenuto il magnate – La Corte sembra essere molto politicizzata». The Donald, quindi, ha attaccato senza mezzi termini i giudici della Corte d’Appello, i quali sono chiamati a decidere la sorte del bando. E che, nel corso dell’udienza, hanno espresso un certo scetticismo su alcuni punti dell’ordinanza.
Intanto, Jeff Sessions è stato accettato dal Senato come ministro della Giustizia. L’incarico affidato a Sessions, però, è stato fortemente contestato – in precedenza – in Senato: i democratici non lo ritenevano all’altezza del ruolo, accusandolo tra l’altro di razzismo.
Nei progetti imminenti di The Donald, comunque, c’è la volontà di portare avanti l’oleodotto del “Dakota Access Pipeline”, nelle terre dei Sioux – gruppo etnico nordamericano. Difatti, una volta eliminati gli ostacoli burocratici che hanno bloccato i lavori – così come deciso dall’ex presidente Obama – con un’autorizzazione della Energy Transfer Partners, l’oleodotto passerà sotto il lago Oahe. Un piano che ha sollevato diverse polemiche e proteste negli Usa, soprattutto da parte degli ambientalisti.
Discussa, poi, è anche la relazione esistente tra le famiglie Trump e Murdoch. Secondo il Financial Times, infatti, Ivanka Trump sarebbe stata l’amministratore fiduciario di una quota di azioni – nella News Corporation e 21st Century Fox – per le figlie più giovani di Rupert Murdoch. Ivanka, inoltre, avrebbe rappresentato le due ragazze durante la campagna elettorale, lasciando la funzione lo scorso 28 dicembre. Ma oltre a ciò, Trump avrebbe chiesto a Murdoch consigli sui possibili candidati alla Federal Communications Commission, l’agenzia che regola l’industria dei media. Che, tra l’altro, dovrà esprimersi sulla fusione fra At&t e Time Warner, colosso che Murdoch ha già provato ad acquistare.