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HomeEsteri Trump scuote la Nato: “Spese al 5% del Pil”. E valuta sanzioni a Mosca

Terremoto Trump
"Spese Nato al 5%
e nuove sanzioni a Mosca"

Chiusi gli uffici per l’inclusione

La polemica con la vescova di Washington

di Tommaso Di Caprio22 Gennaio 2025
22 Gennaio 2025
Trump Nato

Il presidente americano Donald Trump | Foto Ansa

WASHINGTON – Il nuovo presidente degli Stati Uniti Donald Trump torna a scuotere l’Unione europea e gli alleati d’oltreoceano della Nato affinché aumentino le spese per la difesa al 5% del Pil, superando l’attuale target fissato al 2%. 

Per il presidente americano l’adeguamento è alla portata di tutti gli stati europei che “possono permetterselo”, dato che riguarda un aspetto decisivo della sicurezza nazionale.  Ma nel vecchio continente gli alleati di Washington non sembrano marciare compatti.  L’Italia è pronta a tenere fede alle richieste americane, ma non nel breve periodo. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa Guido Crosetto, ribadendo che “per adesso il nostro obiettivo è il 2%, quello fissato ufficialmente dalla Nato”. In attesa della prossima riunione dei membri dell’alleanza “che sarà a fine giugno, vedremo se fisseranno un altro obiettivo”, ha specificato il titolare della Difesa.

L’Ue: “Si spenda di più per la difesa”

Una prospettiva, quella italiana, che non convince Bruxelles. L’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione, Kaja Kallas, ha sposato la linea della Casa Bianca, sempre più preoccupata dalla situazione Ucraina. “Il presidente Trump ha ragione a dire che non spendiamo abbastanza” per la difesa – ha dichiarato la politica estone alla conferenza annuale dell’agenzia per la difesa europea – “è tempo di investire. Abbiamo bisogno di investimenti dai Paesi membri e dal settore privato. Ma anche dal bilancio comune Ue”. 

Bilancio comune che rappresenta lo scoglio principale da superare per mettere d’accordo tutti gli alleati europei. “L’anno scorso, i Paesi Ue hanno speso collettivamente una media dell’1,9 del Pil per la difesa. La Russia spende il 9%”, ha osservato ancora Kallas. “Spendiamo miliardi per le nostre scuole, l’assistenza sanitaria e il welfare. ma se non investiamo di più nella difesa, saremo tutti a rischio”, ha chiosato.

Trump pronto a nuove sanzioni contro Mosca se non tratta con Kiev

Il neopresidente americano è al lavoro per cercare di portare il leader russo, Vladimir Putin, al tavolo delle trattative e congelare così il fronte ucraino. Fresco d’insediamento, Trump si è detto ottimista sulle possibilità di negoziare con la Russia, ma non ha escluso nuove sanzioni nel caso in cui il Cremlino decidesse di non negoziare con Kiev. Una posizione condivisa anche dagli alleati europei di Washington come ha sottolineato il ministro italiano della Difesa, Crosetto che ha rinnovato il sostegno militare e politico di Roma a Kiev. “Siamo dalla parte del popolo e non dei criminali di guerra”, ma questo non vuol dire “che abbiamo dimenticato la nostra amicizia decennale con la Russia”, ha aggiunto. 

Trump chiude gli uffici per l’inclusione la diversità: “Sono discriminanti”

La rivoluzione portata da Trump a Washington non investe soltanto la politica estera degli Stati Uniti, ma promette di rivoluzionare anche le dinamiche interne. Tra i nuovi decreti appena firmati dal presidente rientra anche quello che autorizza la chiusura degli uffici federali per la diversità. I dipendenti di queste strutture sono già stati messi in congedo retribuito dopo la decisione del presidente. Lo ha annunciato su X la portavoce della Casa Bianca Bianca, Karoline Leavitt. Istituiti per promuovere il trattamento equo anche dei gruppi storicamente sottorappresentati nella società americana, i dipartimenti per l’inclusività sono stati definiti “discriminanti” dalla nuova amministrazione. 

La polemica con la vescova di Washington

Trump ha criticato duramente la vescova episcopale di Washington, Mariane Budde, che il giorno dopo il giuramento da presidente del tycoon aveva chiesto “misericordia per i migranti irregolari, le persone Lgbtq”, tra i principali destinatari dei nuovi ordini esecutivi dell’amministrazione repubblicana. Sul suo social Truth, Trump ha definito il comportamento della vescova “radicale di sinistra”, accusandola di pronunciare frasi con “tono sgradevole”.

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