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HomeEsteri Trump, guerra alla Huawei: no all’uso nei Paesi alleati dopo il divieto in Usa

Trump, guerra alla Huawei
No all'uso nei Paesi alleati
dopo il divieto in Usa

Rischio spionaggio da parte della Cina

lo riferisce il Wall Street Journal

di Patrizio Ruviglioni23 Novembre 2018
23 Novembre 2018

epa06819029 (FILE) - Visitors are reflected in a mirror with the Huawei company logo during the official launch event for the Huawei Mate 10 smartphone series in Munich, southern Germany, 16 October 2017 (reissued 18 June 2018). Chinese Telecommunications Company Huawei published an open letter addressed to Australian lawmakers on 18 June 2018, where it refused Australian government allegations that it poses security concerns, calling the comments 'ill-informed and not based on facts.' The Australian government is expected to ban the Chinese tech firm from bidding in the construction of the country's 5G networks over national security concerns, media reported. The concerns claim Huawei to be linked to the Chinese government, media added. EPA/PHILIPP GUELLAND

Ennesimo tassello nelle tensioni economiche fra Washington e Pechino. Stando a quanto riferisce il Wall Street Journal, il governo degli Stati Uniti avrebbe avviato una “straordinaria campagna di sensibilizzazione” dei Paesi alleati per persuaderli a non usare le apparecchiature per le telecomunicazioni prodotte da Huawei, colosso hi-tech cinese fra i più diffusi al mondo. Secondo la ricostruzione del quotidiano, alcuni funzionari USA avrebbero infatti informato in merito ai rischi sulla cybersicurezza le rispettive controparti governative dei Paesi amici in cui quei prodotti risultano ampiamente in uso. Tra questi, ci sdarebbe anche l’Italia.

Il pericolo, fanno sapere dagli States, sarebbe quello di un’esposizione pericolosa a situazioni di cyberspionaggio da parte della Cina, realizzabili proprio attraverso le apparecchiature del colosso industriale, con particolare attenzione da parte della Casa Bianca per quei Paesi che ospitano basi militari americane. All’interno di esse, infatti, il traffico dati risulta particolarmente “vulnerabile”, in quanto ancora sviluppato attraverso reti commerciali – ha spiegato sempre il Wall Street Journal.

Oltre a questo, l’America starebbe prendendo in considerazione anche a una contromossa di stampo economico-finanziario: degli aiuti speciali nel settore telecomunicazioni a tutte quelle nazioni che rifiutino di far entrare nei loro confini le attrezzature della società cinese.

“Siamo sorpresi dai comportamenti degli USA descritti dal quotidiano: se l’azione di un governo si estende oltre la sua giurisdizione, tale attività non dovrebbe essere incoraggiata”. Questo ha dichiarato stamani alla stampa un portavoce di Huawei, che ha poi aggiunto: “Se i nostri prodotti sono ampiamente usati in tutto il mondo, è perché i Paesi si fidano di noi pienamente”.

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