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Dazi, Trump decide domani
dei prodotti destinati a Ue
Bruxelles pronta a reagire

Tariffe fino al 25% sulle importazioni

Preoccupazione del Fondo monetario

di Giulia Turco08 Marzo 2018
08 Marzo 2018

President Donald Trump speaks to a gathering of mayors in the East Room of the White House in Washington, Wednesday, Jan. 24, 2018. (ANSA/AP Photo/Manuel Balce Ceneta) [CopyrightNotice: Copyright 2018 The Associated Press. All rights reserved.]

Continua la guerra sui dazi di Donald Trump. L’ultima mossa, il presidente degli Stati Uniti, potrebbe giocarla tra oggi e domani, facendo firmare l’ordine esecutivo per applicare una tariffa del 25% in più sulle importazioni di acciaio e del 10% su quelle di alluminio. La stretta, che ha già provocato le dimissioni del consigliere economico Gary Cohn, sta mettendo in allarme gli alleati economici più stretti degli Stati Uniti, vale a dire Unione Europe, Canada, Messico, Giappone.

Già ieri da Bruxelles è arrivata una contromossa che rilancia un’ulteriore stretta nei confronti degli Usa: un elenco di prodotti statunitensi saranno colpiti con tariffe ancora da definire. Per un valore totale delle merci di 3 miliardi e 830 milioni, che equivale ad un terzo rispetto all’export europeo sottoposto ai dazi di Trump. È anche il limite massimo consentito dalle norme dell’Organizzazione mondiale del commercio per il cosiddetto “ribilanciamento” dei sovrapprezzi. Nell’elenco dei prodotti “made in Usa” che potrebbero costare di più per i consumatori europei, molti appartengono al settore “ferro e acciaio”. Ma anche jeans, maglioni di lana, t-shirt, kit per il make-up e la manicure, diverse qualità di riso, fagioli rossi, sigari e sigarette e il Bourbon Whiskey del Kentucky. Sulle prospettive future ha espresso la sua preoccupazione la direttrice del Fondo monetario: “In una guerra commerciale nessuno vince. E ci sarà un calo della crescita”.

Piccoli segnali di distensione sembrano arrivare sul fronte cinese. Secondo gli ultimi sondaggi, più del 50% del popolo americano considera la Cina un alleato favorevole per l’economia. Il che rappresenta un buon miglioramento rispetto agli ultimi anni. “Spero che la gente non si concentri solo sulle problematiche che intercorrono tra Cina e Usa, ma che guardi con attenzione anche gli aspetti positivi di questo rapporto”, ha sottolineato il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, intervenendo al Congresso nazionale del popolo. Il ministro ha ribadito la volontà di Pechino di uno sviluppo pacifico nei confronti degli Stati Uniti: “Alcuni americani affermano che la Cina si sostituirà al ruolo degli Usa nel mondo. Questa conclusione è fondamentalmente sbagliata”, detto il ministro. Malgrado elementi di competizione, i legami tra Cina e Usa “sono definiti più di partnership che di rivalità”, ha concluso Wang.

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