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HomeEsteri Trump ci riprova. Esteso il Travel Ban in vigore dal 18 ottobre

Trump ci riprova
Esteso il Travel Ban
in vigore dal 18 ottobre

Veto anche su Venezuela e Corea del Nord

L'ultima parola alla Corte Suprema

di Simone Alliva25 Settembre 2017
25 Settembre 2017

FILE - In this Sept. 22, 2017 file photo, President Donald Trump speaks at a campaign rally in support of Sen. Luther Strange, in Huntsville, Ala. Asia is getting used to living with Trumps broadsides, though it cant shrug them off completely. Many people were unnerved, but not panicked, by his latest exchange of threats with North Korean leader Kim Jong Un after the U.S. president said at the United Nations that his country would have to totally destroy North Korea if forced to defend itself or its allies. (ANSA/AP Photo/Brynn Anderson, File) [CopyrightNotice: Copyright 2017 The Associated Press. All rights reserved.]

Il presidente Trump ha emesso un nuovo ordine con cui vieta l’ingresso negli Stati Uniti a quasi tutti i viaggiatori provenienti da otto Paesi, tra cui quelli a maggioranza musulmana coperti dal primo bando più Venezuela, Ciad e Corea del Nord. “Come presidente, devo agire per proteggere la sicurezza e gli interessi degli Stati Uniti e del suo popolo”, ha detto Trump presentando l’ordine domenica sera. E su Twitter ha aggiunto: “Rendere l’America sicura è la mia priorità numero uno, noi non ammetteremo nel nostro Paese le persone che non possiamo controllare con sicurezza”.


Messi all’indice oltre agli Stati già presenti nella prima lista:  Iran, Libia, Siria, Yemen, Somalia. Anche la Nord Corea e il Venezuela: due paesi che non possono certo definirsi a maggioranza islamica. Tra le new entry figura il Ciad, mentre esce dalla lista nera il Sudan.

L’annuncio di Trump arriva 90 giorni dopo l’introduzione del travel ban, misura giudicata razzista da molti media internazionali. Questa nuova correzione non ha però fatto cambiare idea a Johnathan Smith, direttore del gruppo Muslim Advocates: “L’amministrazione sta facendo aggiustamenti di cosmesi al Muslim ban, in modo che possa assomigliare a qualcos’altro”  ha dichiarato. Cambia forma, dunque, ma non la sostanza. Nei mesi scorsi molti tribunali di diverso grado, fino alla corte d’appello federale, bloccarono quei Muslim Ban come illegali. Di ricorso in ricorso la vicenda era finita fino alla Corte suprema, che però non ha ancora reso un giudizio definitivo. La Corte suprema può pronunciarsi o meno sul Muslim Ban che era arrivato davanti a lei, ma ormai quel provvedimento è superato, lo stesso governo può rinunciare a difenderlo avendolo sostituito con un altro.

Il veto che più fa discutere è quello imposto al Ciad, nazione che per Trump è un partner importante degli Usa nella lotta al terrorismo ma che è ancora densamente popolato da appendici dello Stato islamico, al-Qaeda e Boko Haram. Per i cittadini provenienti dal Ciad, l’ingresso in America è vietato anche per motivi turistici o di affari.
La decisione che riguarda la Corea del Nord è storia più recente e, benché Trump insista nel collegarla alla totale reticenza di Pyongyang nel condividere informazioni utili alle forze anti-terroristiche, è difficile non credere che sia dovuta ai test missilistici che Kim Jong-un dispone con regolarità, in barba alle norme imposte dalla comunità internazionali.

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