Il Presidente americano Donald Trump ha presentato la versione modificata del Muslim Ban, per sospendere i visti, e quindi l’ingresso negli Stati Uniti, per 90 giorni alle persone provenienti da Iran, Libia, Somalia, Sudan, Siria e Yemen. Da questa lista è stato depennato l’Iraq, per “il suo impegno nella lotta contro l’Isis”, ha spiegato il segretario di Stato, Rex Tillerson. Infine, gli arrivi dei rifugiati siriani saranno congelati non a tempo indeterminato, come deciso nel precedente ordine esecutivo, ma per 120 giorni.
Il nuovo Muslim Ban bis, che entrerà in vigore il 16 marzo e riguarderà solo chi chiede un nuovo visto, è molto simile all’originale che, nello scorso gennaio, fece esplodere critiche a livello nazionale quanto internazionale. La versione “2.0” ha però una serie di aggiustamenti per superare le obiezioni delle Corti, che avevano bloccato il precedente emendamento. Immediate le reazioni: per il leader dei democratici in Senato, Chuck Schumer il decreto è “anti-americano”. Sul piede di guerra anche i difensori dei diritti umani, in particolare quelli degli immigrati, secondo cui Trump non ha ancora spiegato perché le persone provenienti da questi Paesi pongono un rischio alla sicurezza nazionale.