Si accende lo scontro tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e Mark Zuckerberg, il miliardario proprietario e inventore di Facebook. Nei giorni scorsi il presidente Usa aveva duramente attaccato con un tweet l’azienda californiana, accusandola di essersi “sempre opposta” alla sua presidenza. In particolare Trump è arrivato ad ipotizzare un complotto per screditare l’operato della Casa Bianca ordito dal social network e dalle più importanti testate giornalistiche statunitensi.
La risposta di Facebook non si è fatta attendere. In un lungo post pubblicato nella serata italiana di ieri Mark Zuckerberg ha risposto a Trump: “Facebook è una piattaforma che ha dato voce a tutti, messo i candidati nelle condizioni di comunicare al meglio e aiutato milioni di persone a scegliere chi sostenere. Dopo il voto dichiarai che pensare che la disinformazione su Facebook potesse aver cambiato il risultato era un’idea folle. Sono stato sprezzante e me ne pento perché è un argomento molto importante. Trump dice che Facebook è contro di lui, i liberal dicono che abbiamo aiutato Trump. Entrambi sono sconvolti da idee e contenuti che non apprezzano. Ecco cosa vuol dire gestire una piattaforma che ospita tutte le idee”.
Non è la prima volta che Zuckerberg contesta apertamente l’operato del presidente americano. Già otto mesi fa, in seguito alla promulgazione del Muslim ban, l’inventore di Facebook aveva affidato al suo profilo personale una dura presa di posizione: “Come molti di voi, sono preoccupato per l’impatto dei recenti ordini esecutivi firmati dal Presidente Trump. Dobbiamo mantenere questo paese sicuro, ma dovremmo farlo concentrandoci sulle persone che in realtà sono minacciate. Dobbiamo anche tenere le nostre porte aperte ai rifugiati e a coloro che hanno bisogno di aiuto. Ecco chi siamo”.
Uno scontro che, nel 2020, potrebbe portare i due imprenditori a contendersi la Casa Bianca: nonostante le smentite, Zuckerberg appare un candidato credibile e il tour che ha iniziato questa estate per conoscere meglio gli americani appare un indizio in questo senso.