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HomeEsteri Trump, altra sfida ai giudici: invoca un atto del 1798 per espellere una gang venezuelana

Trump invoca un atto del 1798
per espellere venezuelani
Altro scontro con i giudici

Sono 238 membri della gang TdA

Le deportazioni in El Salvador

di Pietro Bazzicalupi17 Marzo 2025
17 Marzo 2025
trump

Donald Trump | Foto Ansa

SAN SALVADOR – Detenuti incatenati, portati in carcere e costretti a mettersi in ginocchio prima di entrare nelle proprie celle. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha voluto sostenere la sua decisione di deportare i membri di Tren De Aragua, gang venezuelana considerata negli Usa organizzazione terroristica, con un video del governo salvadoregno, pubblicato sul social Truth, che mostra il trattamento riservato ai carcerati. 

La clip ha suscitato fin da subito polemiche, ma l’inquilino della Casa Bianca tira dritto e punta il dito contro l’ex amministrazione, definendo gli espulsi come “mostri mandati nel nostro Paese dal corrotto Joe Biden e dai democratici di sinistra radicale”. 

Trump invoca l’Alien Enemies Act del 1798

Per l’allontanamento immediato dei 238 detenuti venezuelani in Salvador, Donald Trump ha invocato l’Alien Enemies Act del 1798. La legge in questione è stata utilizzata solo tre volte nella storia, nel 1812 e durante i due conflitti mondiali, e consente la deportazione istantanea di migranti clandestini provenienti da Paesi considerati una minaccia, senza possibilità di richiesta d’asilo o processo. 

Una sfida lanciata dal presidente Usa al giudice distrettuale James Boasberg, che ha deciso di sospendere l’applicazione della norma per 14 giorni, in attesa dell’esito di una causa intentata da cinque venezuelani, trasformata in una class action che potrebbe bloccare le espulsioni su larga scala.

Aerei diretti in Salvador: la posizione del leader Bukele

Nonostante ciò, due aerei sono partiti dal Texas in direzione El Salvador, dove i deportati saranno detenuti in un carcere per terroristi per almeno un anno. A dichiararlo è stato proprio il presidente salvadoregno, Nayib Bukele, che ha richiesto agli Stati Uniti anche il ritorno di due pericolosi leader della gang Ms-13, oltre a 21 dei principali ricercati nel suo Paese. Soddisfatta la reazione del segretario di Stato americano, Marco Rubio. “Ancora una volta, il presidente Bukele ha dimostrato di essere non solo il più forte leader nella sicurezza nella nostra regione, ma anche un grande amico degli Stati Uniti”, ha affermato Rubio, ringraziando El Salvador.

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