“Il meglio deve ancora venire”. Così il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha chiuso il terzo discorso sullo stato dell’Unione da quando è alla Casa Bianca.
Nel suo discorso, che è sembrato essere più un comizio, il tycoon ha ripercorso i principali successi della sua politica: dall’accordo commerciale con la Cina al boom dell’economia, fino alla realizzazione del muro col Messico.
Davanti alle più alte cariche dello Stato, le due Camere riunite e i giudici della Corte Suprema, Trump ha affermato che: “la Grande America è tornata. In tre anni abbiamo cambiato la sorte dell’America. Era inimmaginabile prima della mia presidenza. Non torneremo indietro”.
Le polemiche non sono mancate, anzi. Entrato a Capitol Hill, con abito blu e cravatta rossa, il tycoon americano si è diretto verso il podio dove al momento di salutare Nancy Pelosi ha ritirato la mano con un gesto plateale limitandosi solo a consegnarle la copia del suo discorso.
La stessa Pelosi al termine del Congresso ha strappato la copia del discorso di Trump commentando così: “era la cosa più cortese da fare considerando quali potevano essere le alternative”.
Sullo sfondo due questioni delicate per il futuro degli Usa. La prima riguarda l’impeachment: oggi il Senato voterà i due articoli contro il presidente, anche se sembra scontato il rigetto delle accuse data la maggioranza dei voti dei repubblicani.
La seconda invece è quella sulle primarie dem per la corsa alla Casa Bianca. La macchina organizzativa del partito democratico dell’Iowa va in tilt e rende noti i primi risultati quasi 24 ore dopo. Quando sono stati scrutinati i voti del 62% dei distretti dello Stato, in testa c’è Pete Buttigieg col 26,9%, seguito dal senatore progressista Bernie Sanders col 25,1% e la senatrice Elizabeth Warren col 18,3%. Solo quarto l’ex vicepresidente Joe Biden, che sul fronte del voto popolare prende quasi la metà dei consensi di Sanders e Buttigieg.