Avrebbe incassato 2,3 milioni di finanziamento pubblico per aver falsato i dati sulle vendite della rivista “Rinascita”. Beni mobili, immobili e conti correnti in denaro sono stati sequestrati dal Nucleo Tributario della Finanza nell’ambito di un’inchiesta nei confronti di una società cooperativa che opera nell’editoria. Questi 2,3 milioni sarebbero destinati al finanziamento di un periodico nazionale privo dei requisiti previsti.
Il meccanismo truffaldino. Dalle indagini sarebbe emerso che il presidente del consiglio di amministrazione della società coop avrebbe falsato i dati sulle vendite del 2009: 934.632 copie, cifra poco superiore a quel 25% rispetto alla tiratura netta, pari ad oltre 3,7 milioni di copie. La legge prevede infatti che per ricevere i finanziamenti pubblici, un giornale debba vendere il almeno il 25% della tiratura netta.
Secondo le Fiamme Gialle sembrerebbe che due società di pulizia avrebbero venduto il maggior numero di copie. Negli altri casi, la commercializzazione sarebbe avvenuta tramite società cessate, cioè non formalmente attive.
Alessio Perigli