Truffavano gli anziani, per questo nelle province di Napoli e Milano, e in Spagna, i carabinieri del Comando provinciale di Milano hanno eseguito due provvedimenti cautelari, emessi dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Dda partenopea, nei confronti di 51 persone di nazionalità italiana. Altre 31 sono poi state denunciate. Una gioielleria dal valore 5 milioni di euro è stata sequestrata e sono state effettuate 65 perquisizioni. Sono 82 gli indagati per associazione a delinquere finalizzata alla truffa di persone anziane. Per 15 di loro ci sarebbe l’aggravante del favoreggiamento nei confronti del clan camorristico Contini che opera nei quartieri napoletani di Vasto, Arenaccia, San Giovannello e Borgo Sant’Antonio. Per 17 indagati è stata contestata l’aggravante della transnazionalità.
Si fingevano carabinieri, poliziotti e avvocati, contattavano al telefono persone anziane e con il pretesto di finti incidenti stradali provocati da figli e nipoti si facevano dare soldi in contanti e gioielli per consentirne il rilascio dalla caserma. Un bar di piazza Santa Maria della Fede a Napoli era il luogo dove veniva gestita la cassa delle truffe. I truffatori poi versavano circa il 40% del bottino nelle casse del clan. L’operazione “Condor”, questo il nome dell’indagine partita quattro anni fa, ha ricostruito con intercettazioni e pedinamenti l’intera filiera di una delle organizzazioni meglio collaudate in questo tipo di reato. Ai vertici dell’organizzazione Espedito Diana e Tommaso Cristiano che è ritenuto dai magistrati il referente del clan Contini.