Un giudizio basato su stime “obsolete e parziali”. Così il ministro dell’Economia e delle Finanze Giovanni Tria definisce la bocciatura della Nota di aggiornamento al def da parte dell’Ufficio parlamentare di bilancio. Il titolare del Tesoro è tornato a spiegare in Commissione bilancio di Camera e Senato i numeri e gli obiettivi della “manovra del popolo”.
«Il Governo ritiene opportuno confermare le previsioni contenute nella NaDef», ha spiegato Tria davanti ai parlamentari. Il governo giallo-verde tira dritto nonostante i segnali che arrivano dai mercati. Stamattina lo spread, il differenziale tra Btp e Bund, ha aperto a quota 302 punti. «Non dobbiamo lasciare che la volatilità di breve termine dei mercati offuschi la nostra capacità di prendere decisioni equilibrate. Non possiamo né dobbiamo basare il quadro programmatico su scenari di rischi al ribasso altrimenti stravolgiamo tale previsioni», ha spiegato Tria in Commissione.
E intanto il ministro riporta i numeri della prossima legge di bilancio. Il conto delle misure prevede interventi per 36,7 miliardi di euro. Le coperture finanziarie arriveranno da maggior deficit, circa 22 miliardi, e da 15 miliardi di tagli (6,9 mild) e di maggiori entrate (8,1 mld). In particolare lo Stato incasserà nuove risorse dagli effetti del condono fiscale, a cui l’esecutivo sta lavorando negli ultimi giorni.
Secondo il ministero di via XX settembre la manovra avrà un impatto sul Pil dello 0,6% per il prossimo anno. Nel 2019 l’Iva (costo 12,5 miliardi) spinge la crescita di 0,2 punti. I cavalli di battaglia del governo, reddito di cittadinanza e anticipo pensionistico, costano 16 miliardi (+0,3 Pil); la flat tax 600 milioni (+0,1 Pil); gli investimenti 3,5 miliardi (+0,2 Pil); incentivi a investimenti e p.a. 1,8 miliardi (+0,1% Pil); spese indifferibili 2,3 miliardi (+0,1). Le coperture (6,9 mld tagli; 8,1 mld entrate) riducono il Pil di 0,4 punti.