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In treno, tram o a piedi, Mattarella è l’uomo delle sobrie polemiche

di Stelio Fergola26 Febbraio 2015
26 Febbraio 2015

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E’ sempre stato l’uomo della sobrietà, Sergio Mattarella, il neo Presidente della Repubblica.. Il politico quasi pensionato, lontano da più di un decennio dai circoli più importanti della vita parlamentare e governativa. Non un ex ministro dell’interno come Napolitano o Scalfaro, o un ex presidente del consiglio come Cossiga o Ciampi. Un curriculum che parte dal ministero della difesa, per poi giungere allo status di giudice costituzionale. L’uomo talmente semplice che dall’elezione utilizza mezzi pubblici e quasi elimina il concetto di auto blu. Appena due giorni fa si recava a Firenze, ovviamente con tutto l’entourage, rigorosamente in treno, per poi proseguire alla volta di Scandicci in tram. Una settimana fa a Palermo in volo di linea, niente aereo presidenziale. Ma è davvero necessario eliminare del tutto il volo di Stato, o le auto presidenziali? E, soprattutto, siamo sicuri che questo sia sempre più economico?
E’ certamente possibile vedervi qualcosa di forzato, considerato l’atteggiamento spesso compiacente dei media verso il nuovo inquilino del Quirinale su questo aspetto. Anche e soprattutto se si analizzano i costi. La corsa in tram del neo presidente ha un prezzo di oltre 700 euro, visto che il biglietto a Firenze attualmente costa 1,20 euro e la tranvia trasporta, in media, 160 passeggeri per tratta. “Tre o quattro volte in più del prezzo di una limousine” scrive polemicamente Il Giornale di Sallusti. E forse non a torto, visto che il prezzo di noleggio di una vettura di lusso per un paio d’ore (ben di più del tempo occorso a Mattarella) si aggira sui 169 euro. Quando la comunicazione è più importante della razionalizzazione.
Ma l’effetto-semplicità subito rimarcata ed enfatizzata, ha sortito rapidamente effetti anche nel mondo della satira, ove bonariamente scherzosi, in altri casi apertamente polemici.
Nel club dei buonisti per il momento c’è ancora Maurizio Crozza, che su La7 durante una puntata “diMartedì” di Floris, produce una delle prime imitazioni del Capo dello Stato, con quella battuta forse già famosa dove, nei panni del Capo dello Stato, il comico diceva “io, uomo ignorato: così tanto che, nella foto della patente, sono quello dietro”.
Luciana Litizzetto, tre giorni fa a “Che tempo che fa” è invece polemica. Riferendosi al volo di linea per Palermo, la comica dice: “Secondo me un presidente della Repubblica deve proprio prendere un volo di Stato: chi altri dovrebbe, se non lui?”.
Come si dice in gergo, il troppo stroppia. I voli di Stato, come i mezzi particolari, esistono e vengono normalmente utilizzati. E il fatto che la tanto enfatizzata sobrietà presidenziale, oltre a diventare qualificante di ogni azione svolta dal nuovo Capo dello Stato (in modo quasi stucchevole, in certi casi), superi ampiamente e il concetto di “risparmio” è emblematico. Soprattutto perché è quello che interessa di più il mondo politico come quello sociale, bisognoso, ora più che mai, di concretezza e non solo di slogan.

Stelio Fergola

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