“Definirla una stangata è fare un complimento”. Così si sono espressi i viaggiatori, infuriati dopo il lancio dei nuovi abbonamenti di Trenitalia per l’alta velocità. Il comunicato è arrivato in mattinata. Per il 2017 la società ha previsto quattro modalità di abbonamento, diverse in base a prezzo e limiti di utilizzo. Sfruttabili ad esempio solo dal lunedì al venerdì. Oppure limitati alla fascia oraria 9-17, fuori dall’orario dei pendolari, per di più.
Non hanno tardato ad arrivare le proteste dal Comitato pendolari Av Torino-Milano, secondo cui con il cambio abbonamenti l’aumento dei prezzi sarà circa del 35%. “Sono prezzi insostenibili per un gran numero di abbonati”, ha detto Leonardo Pellegrini dal Comitato. Tra i due capoluoghi, ad esempio, fino ad oggi l’abbonamento mensile costava 340 euro. Con le nuove fasce quello totale con orario libero dal lunedì alla domenica costerà 459 euro. Un rincaro non da poco, quello delle Ferrovie dello Stato, considerando che i prezzi per quella tratta si erano già alzati a giugno 2015.
In passato Trenitalia aveva già valutato di eliminare del tutto gli abbonamenti, come Ntv ha fatto progressivamente per Italo. Alla fine però si è deciso di mantenerli e di optare per una soluzione che, a detta dei vertici, aiuterebbe i viaggiatori ad ammortizzare con l’abbonamento mensile in una sola settimana i viaggi di un intero mese. La società infatti, sembra pronta a difendersi dalle accuse: “Li abbiamo differenziati in quattro tipologie per venire incontro alle diverse esigenze di quanti li utilizzano”, ha spiegato l’amministratore delegato Barbara Morgante.