A Bari, ieri pomeriggio, un bambino di 9 anni è stato trovato morto nella sua cameretta con una corda al collo. Secondo i primi accertamenti della Polizia, a darne l’allarme è stata la madre che ha subito chiamato il 118. Il piccolo non era solo in casa, ma il prolungato silenzio ha insospettito il genitore che, essendo un medico, ha tentato la rianimazione. Ma il cuore del bambino, all’arrivo dei soccorritori, aveva già smesso di battere. Inutile la corsa all’ospedale pediatrico Giovanni XXIII.
Il pm di Bari ha ordinato il sequestro dell’intero appartamento, ma anche di due cellulari – della madre e della sorella -, di un computer e della Play Station. Da una prima verifica informale sui dispositivi elettronici non emergerebbero elementi che colleghino l’episodio a giochi on line o alle sfide sui social.
Questa mattina, la procura di Bari ha formalmente aperto un fascicolo per istigazione al suicidio contro ignoti. Si tratta di un “atto dovuto” da parte dei magistrati per disporre dei necessari accertamenti tecnici. Le testimonianze finora raccolte raccontano di un bambino “tranquillo e sereno”, tant’è che gli inquirenti non escludono l’ipotesi di un tragico incidente.
Tuttavia, il presidente dell’Ordine degli Psicologi di Puglia, Vincenzo Gesualdo, ritiene “inverosimile che un bimbo così piccolo possa aver deciso volontariamente di togliersi la vita”. Nelle prossime ore, il medico legale Antonio De Donno sarà incaricato di svolgere l’autopsia sul corpo del minore. Il fine sarà di accertare se vi siano altri segni, oltre a quello evidente sul collo, utili per ricostruire la dinamica dell’accaduto.