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Trafugati progetti militari del Pentagono da hacker cinesi. Pechino respinge le accuse

di Francesca Ascoli29 Maggio 2013
29 Maggio 2013

“Il furto potrebbe dare alla Cina un vantaggio militare”. Il Dipartimento di difesa americano lancia l’allarme: hacker cinesi avrebbero rubato i progetti  di numerosi sistemi militari avanzati e sensibili: dalle navi da guerra fino ai sistemi missilistici di difesa, compresi i progetti dei caccia F-35 acquistati in Italia.
Il rapporto, scritto dal Defence Science Board, non chiarisce né con quali metodi,  né dove i documenti sarebbero stati trafugati, ma afferma che con questo furto la Cina potrebbe trovarsi con un vantaggio militare non indifferente perché: «potrebbe dare a Pechino la possibilità di disturbare le comunicazioni e inquinare i dati di bordo. Oltre a far avanzare il paese nella propria tecnologia militare». Se la notizia dovesse rivelarsi vera, afferma un analista sulle colonne del Washington Post che ha pubblicato la notizia,la Cina salterebbe circa venticinque anni di ricerca e sviluppo militare risparmiando migliaia di dollari. In particolare i documenti sottratti riguarderebbero i progetti del sistema avanzato di difesa Patriot Pac-3, il sistema dell’esercito per colpire missili balistici THAAD, il sistema radar navale Aigis, gli aerei F/A-18, il V-22 Osprey, gli elicotteri Black Hawk e l’unità navale Littoral Combat Ship, l’F-35.

Nonostante il Pentagono non accusi direttamente Pechino, il governo cinese, tramite il portavoce Hong Lei respinge le accuse: «prestiamo grande attenzione e ci opponiamo con decisione alla pirateria informatica in tutte le sue forme. Non ci sono prove che siano stati hacker cinesi ».
Il caso dei pirati informatici sarà tema di discussione nel prossimo incontro fra il presidente degli Stati Uniti Barack Obama e il presidente cinese Xi Jinping, che si terrà a giugno in California.

Anche l’Australia denuncia furti nel proprio sistema informato da parte di hacker cinesi. Il programma “Four Corners” dell’emittente nazionale Abc rivela che, tra i documenti trafugati, figurano anche i progetti dei sistemi di sicurezza, di comunicazione, le mappe dei server e in particolare sottolinea il furto dei piani di costruzione del nuovo quartier generale dell’intelligence costato circa 611 milioni di dollari.Il ministro degli Esteri australiano, Bob Carr, ha dichiarato però che questi furti non avranno ripercussioni nei rapporti con la Cina.

Francesca Ascoli

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